L’amministratore delegato del Monza svela anche due retroscena di mercato su Sarri e Giampaolo
GALLIANI INTER MILAN SARRI / Dopo i retrosceni di mercato legati a Conte e Icardi e il parere sul possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic in rossonero, Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza ed ex dirigente sportivo del Milan, ha parlato nel salotto di 'Tiki Taka' di altri temi caldi che tengono banco in Serie A. Per restare aggiornato con le ultime news legate al mercato e non solo CLICCA QUI!
A partire dalla lotta scudetto tra Juventus e Inter: “Ho visto l’Inter contro il Torino insieme ad Allegri davanti a una pizza. E mi è sembrato che i nerazzurri fossero una macchina da guerra. Ha ragione Conte quando dice che senza l’Inter la Juventus avrebbe già vinto il suo nono Scudetto di fila. È rimasta l’unica squadra che può contendersi il titolo con i bianconeri”.
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Sarri al Milan: “Nel calcio ci sono tante cose che si dicono e non si dicono. Sono stato vicino a Sarri come a tanti giocatori”.
Il caso Cristiano Ronaldo: “Lasciar fuori Ronaldo è come quando Sacchi lasciava fuori Van Basten. Marco era il CR7 dell’epoca. Ha vinto tre palloni d’oro ma si è fatto male alla caviglia a 28 anni, altrimenti ne avrebbe vinti cinque o sei. Come ha reagito Van Basten? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”.
Il Var: “Dopo il gol di Muntari non dato sono assolutamente favorevole. Dopo quell’episodio sono diventato un fan di qualsiasi tipo di tecnologia legata al calcio. Certamente il VAR va migliorato ma era peggio prima quando non c’era la tecnologia: adesso hai più certezze e meno sospetti. Si può modificare ma non si può tornare indietro. Sono molto contento che ci sarà il VAR anche in Serie B l’anno prossimo. La gente è più tranquilla adesso”.
La dinastia Maldini: “Ci sono altre dinastie nel calcio ma papà e figlio che alzano la Coppa dei Campioni da capitani non è mai successo in Europa. Cesare la alza nel 1963 a Wembley e Paolo nel 2003 a Manchester. Speriamo che Daniel possa fare la stessa cosa”.
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Su Ancelotti: “Carlo è una persona fantastica. Le sue doti migliori sono quelle di saper sdrammatizzare e farsi scivolare tutto. Mi ricordo che quando Berlusconi voleva giocare con le 2 punte, Ancelotti mi disse ‘dobbiamo dire al presidente che Kakà è una seconda punta’”.
Il Milan del presente: “Non è giusto che io parli del Milan che è una società gestita da un presidente, Scaroni, che è mio amico, da un amministratore delegato, Gazidis, che conosco dai tempi dell’Arsenal e da due monumenti e amici come Maldini e Boban. Non è giusto che io dica niente sul Milan. Spero e mi auguro che il Milan si riprenda ma non è giusto che ex direttori sportivi del Milan sputino nel piatto dove hanno mangiato. Non va bene, non si fa così”.
Il retroscena su Giampaolo: “Nel 2016 lo volevo, mentre i cinesi volevano Montella e l’hanno spuntata loro. Io stimo Montella ma mi è sempre piaciuto Giampaolo perché fa giocare bene le sue squadre. Però con Montella abbiamo vinto il nostro ultimo trofeo e va bene così. Non conta che Giampaolo non avesse allenato grandi squadre, ricordo che quando incontravo Allegri a Cagliari gli dicevo sempre che aveva il phisique du role per poter allenare il Milan”.
Il futuro del Monza: “Facciamo solo progetti annuali e quello di quest’anno è quello di andare in Serie B. Brocchi sta facendo molto bene, la squadra sta giocando molto bene, abbiamo un discreto vantaggio e speriamo di mantenerlo fino alla fine”.
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