Calciomercato Inter, Conte e il licenziamento per giusta causa | Ultime CM.IT

Calciomercato.it ha raccolto informazioni su Conte e le mosse dell’Inter dopo le pesanti dichiarazioni del tecnico al termine della gara con l’Atalanta

In casa Inter c’è sgomento, nessuno si aspettava delle dichiarazioni così pesanti da parte di Conte dopo la gara con l’Atalanta. Filtra insomma grande sorpresa per quanto esternato dal tecnico a Bergamo, ma allo stesso tempo anche enorme rabbia perché si sostiene sia stato fatto di tutto e di più per esaudire le sue richieste (da Lukaku a Oriali, l’ultima Hakimi. Non tutte ma tante…), dandogli piena protezione nonostante i continui attacchi. Suning, Zhang, insomma l’Inter ora si è stufata.

LEGGI ANCHE >>> Calciomercato Inter, ossessione Juventus | Conte pensa al clamoroso ritorno

Antonio Conte (Getty Images)

Calciomercato Inter, Conte: legale Cappellini ‘studia’ il licenziamento per giusta causa

L’esonero non è preso in considerazione per una questione economica, mandarlo via significherebbe tirare fuori sui 60 milioni di euro, ma secondo quanto raccolto da Calciomercato.it, adesso il club valuta il licenziamento per giusta causa.

Al legale nerazzurro, l’avvocato Angelo Cappellini, è stato chiesto di valutare la fattibilità di questa soluzione considerata la grave condotta di Conte. Una condotta che ha generato un danno all’immagine della proprietà. Come sostituto dell’allenatore leccese, che ha ancora delle chance di restare (decisivo probabilmente il faccia a faccia con Steven Zhang) il nome in pole è quello di Massimiliano Allegri.

L’ex Juve una precisa scelta di Marotta, che a quanto ci è stato detto resta saldo al timone della parte sportiva dell’Inter. Trova tuttavia conferme anche la candidatura di Mauricio Pochettino, ‘caldeggiata’ più che altro dal connazionale e vice-presidente Javier Zanetti.

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE:

Inter, che attacco a Conte: “Gravità unica. Non vuole neanche Messi”

Inter, Cordoba su Conte: “Ora vediamo cosa dicono i dirigenti”

Impostazioni privacy