Scoppia il caso sul tavolo della FIGC e ora tutto passa nella mani di Gravina: chiesta la sospensione da tutte le competizioni
Sul tavolo della FIGC è arrivato un documento, di portata nazionale. E ora il caso è bollente e la Federcalcio deve prendere una posizione a ridosso degli impegni della Nazionale italiana.

Ciò che sta accadendo nel Mondo non può essere oscurato e dimenticato. Mentre riparte l’ennesima stagione calcistica europea, con la Serie A protagonista, alcuni Paesi lottano tra la vita e la morte ogni giorno. Ogni ora. In Ucraina ad esempio, per l’invasione russa che dura da 3 anni ormai. E solo ora si sta procedendo a tentoni con apparenti negoziati di pace. Un’apertura finalmente da parte delle parti coinvolte.
Ma è anche il caso specifico della guerra tra Israele e Palestina. E il caso arriva persino negli uffici del presidente della FIGC Gabriele Gravina, a poche settimane dal match di qualificazione per il Mondiale 2026 tra Italia e Israele. Gli allenatori italiani si uniscono e chiedono la sospensione di Israele da tutte le competizioni internazionali.
Israele fuori da tutto: “Troppi morti senza colpa”
L’Assoallenatori ha inviato un documento ufficiale alla FIGC e ha diffuso un comunicato per chiedere al presidente Gravina di portare alla luce il caso Israele. La richiesta dei tecnici italiani è quella di inoltrare a UEFA e FIFA la sospensione temporanea di Israele da tutte le competizioni internazionali: “I valori di umanità che sostengono quelli dello sport ci impongono di contrastare azioni di sopraffazione dalle conseguenze terribili – sottolinea Ulivieri – Non crediamo sia giusti giocare e voltare la testa dall’altra parte”.

Nel documento, i rappresentanti degli allenatori di tutta Italia si pongono delle domande lecite: “Il massacro di Hamas del 7 ottobre 2023 può giustificare la rappresaglia genocida condotta da Israele che ha ucciso migliaia di civili palestinesi, fino ad annunciarne la deportazione?”. Nel comunicato ufficiale c’è anche un passaggio che ricorda un articolo importante della FIGC: “Il comma 5 art.2 della FIGC promuove l’esclusione dal gioco del calcio contro ogni forma di discriminazione sociale, di razzismo, xenofobia e violenza”. Insomma, seguendo l’articolo della Federcalcio, l’Italia calcistica dovrebbe prendere le distanze da quanto sta commettendo Israele.
Ad ogni modo, la Nazionale di Gattuso il prossimo 8 settembre e il 14 ottobre dovrà disputare gli incontri proprio contro la nazionale israeliana per le qualificazioni ai Mondiali 2026. È attesa la risposta del presidente Gravina. E intanto si infiamma la sfida che può valere molto più di semplici tre punti tra Italia e Israele.




















