Le ultime di Calciomercato.it sulla panchina nerazzurra prima dell’atteso faccia a faccia tra il tecnico piacentino e la dirigenza
A Milano, sponda Inter, soffia il vento del cambiamento dopo la tempesta che si è abbattuta sabato sera a Monaco di Baviera in finale di Champions League. Un 5-0 umiliante e storico, ma in negativo, da cui non sarà semplice ripartire.
Se i nerazzurri proveranno a farlo ancora con Inzaghi, questo lo scopriremo solo nelle prossime ventiquattro ore o giù di lui, nell’atteso vertice tra tecnico e dirigenza atteso appunto per domani.

Dopo la disfatta col PSG, Inzaghi ha lanciato ulteriori segnali di addio dicendo di non sapere se volerà negli Stati Uniti per il Mondiale per Club. Al torneo che si disputerà dal 14 giugno al 13 luglio, però, potrebbe esserci lo stesso ma sulla panchina dell’Al-Hilal.
Dall’incontro col presidente del club saudita Fahad bin Nafel, all’accordo di massima: è tutto apparecchiato per lo sbarco in Arabia del tecnico piacentino. Pronto un contratto da circa 25 milioni a stagione: diventerebbe il tecnico più pagato al mondo.
Inzaghi non ha ancora preso una decisione definitiva, per questo non si può ancora mettere una croce sulla sua avventura interista cominciata nell’estate 2021 e che ha portato 6 trofei oltre a 2 finali di Champions.
Non è poco, anzi è tanto in rapporto agli investimenti fatti dal club: la ‘macchia’, al di là della pesantissima sconfitta di sabato, resta e resterebbe la conquista di un solo Scudetto, seppur quello della seconda stella e vinto battendo il Milan.
Marotta proverà a convincere Inzaghi a rimanere, Ausilio è per il cambio in panchina
Come raccolto da Calciomercato.it, Marotta è per tenere Inzaghi e domani proverà a convincerlo a rimanere (rinnovando il contratto). Ovvero a battere la tentazione Arabia, che è fortissima e concreta; un accordo di massima tra Inzaghi e l’Al-Hilal, lo ripetiamo, esiste già da diversi giorni.
Vediamo con quali carte il presidente dell’Inter cercherà di trattenere il 49enne, che vuole un ‘trattamento’ da allenatore top – cioè un aumento di stipendio a 9/10 milioni e, soprattutto, un prolungamento fino a giugno 2028 – e garanzie di mercato. Vale a dire anche l’acquisto di calciatori pronti ed esperti per mantenere la squadra ai vertici.

Dopo il 5-0 con la squadra di Luis Enrique, tuttavia, il potere contrattuale di Inzaghi non può essere come quello di un tecnico che ha appena vinto la Champions. Non dimenticando che la linea giovani, quella del cambiamento con l’abbattimento dei costi e dell’età media della rosa, l’ha dettata Oaktree che è sopra a tutti. Quella è, e quella rimarrà. Parliamo pur sempre di un fondo.
Se Marotta è per provare a tenere Inzaghi, il Ds Ausilio ci risulta invece propenso al cambio di guida tecnica. Forse perché, come tanti, considera il ciclo di Inzaghi finito a Monaco di Baviera, o che da una sconfitta così rovinosa sarebbe rischioso ripartire dal medesimo allenatore. Se tutta uan rosa non si può cambiare, d’altronde, il manico sì.

Il preferito di Ausilio, al di là del gradimento e della suggestione De Zerbi, è Cesc Fabregas, un nome perfetto per Oaktree e per il cambiamento di strategia improntato dalla proprietà. Due grandi ex come Chivu e Vieira le alternative, senza escludere nomi a sorpresa. In questi giorni diversi allenatori potrebbero essere (stati) proposti ai dirigenti interisti.