Caso Acerbi, avvocato Cascella: “Solo il presidente della FIGC può impugnare la sentenza” | ESCLUSIVO

L’avvocato Angelo Cascella, esperto in diritto sportivo internazionale, ha commentato la decisione del giudice sportivo sul caso Acerbi-Juan Jesus

Il giudice Gerardo Mastrandrea ha emesso la sua sentenza: Francesco Acerbi è innocente, non vi è alcuna prova che abbia offeso con frasi razziste Juan Jesus.

Cascella
Intervista all’avvocato Cascella sul caso Juan Jesus-Acerbi (Calciomercato.it)

Il caso scoppiato post Inter-Napoli ha riempito pagine di quotidiani e trasmissioni televisive durante la sosta dei campionati. Il tema è delicato e la sensazione è che questa storia non terminerà con la decisione del giudice sportivo. Infatti, il Napoli già dalla sfida contro l’Atalanta non scenderà in campo con la patch “Keep Racism Out” per protesta contro la Lega Serie A; Juan Jesus, invece, potrebbe procedere per vie legali e portare in tribunale il difensore dell’Inter.

La redazione di Calciomercato.it ha intervistato l’avvocato Angelo Cascella, per discutere di quanto è accaduto a San Siro e analizzare la sentenza del giudice sportivo Mastrandrea. La Procura Federale potrebbe impugnare la decisione, ma vediamo nel dettaglio in quale caso sarà possibile tutto ciò.

Cascella sul caso Acerbi: “Sentenza corretta. Indagine completa e zero prove a carico”

Avvocato Cascella, mancavano immagini televisive e Acerbi non è stato punito. Mancavano immagini anche nel caso Santini-Mawuli in Sambenedettese-Padova, eppure scattò una squalifica di 10 giornate…
“Acerbi non è stato punito, proprio perché non ci sono prove tv. Nel caso Santini-Mawuli c’erano delle testimonianze. Nel caso scoppiato in Serie A il supporto è mancato. L’accusa è gravissima, che avrebbe potuto portare potenzialmente anche ad una risoluzione del contratto di Acerbi. Avrebbe potuto essere un’onta sulla carriera del giocatore. Prima di arrivare ad una condanna, mi pare doveroso che le autorità lavorassero sull’accaduto. Ad ogni partita ci saranno migliaia di telecamere e telefonini puntati sui calciatori, e se ci fosse stato uno stralcio di prova video sarebbe sicuramente emerso. Sono stati ascoltati i testimoni e gli audio dell’arbitro e del Var: non è emerso nulla. Non è stato raggiunto quel minimo supporto probatorio e nemmeno quegli indizi per avere quel minimo di ragionevole certezza che potesse portare ad una condanna così grave”.

Angelo Cascella, avvocato
Angelo Cascella, avvocato (Calciomercato.it)

Nel comunicato diffuso dal giudice Sportivo si sottolinea però che non si mette in discussione la parola di Juan Jesus…
“Sì, ma nel comunicato si parla anche di buona fede. Immaginiamo di poter essere in una discoteca o a prendere un aperitivo, con musica di sottofondo. Quante volte chiediamo di ripetere le parole delle persone vicino a noi. Per cui è possibile che, alla presenza di 80 mila persone, Juan Jesus, in buona fede (ha rimarcato il giudice nella sua decisione) abbia potuto interpretare male le parole di Acerbi. Il contesto è importante. Non c’era una particolare acredine, non c’era particolare tensione. Non era una finale di Champions League. Era una partita di cui giocatori esperti ultratrentenni ne hanno fatte tantissime. Nessuno di noi era presente, però con le prove che si sono acquisite non è risultata alcuna prova che potesse portare ad una squalifica di questo tipo”.

Può la Procura federale ribaltare la decisione del giudice sportivo?
“La decisione è importante. Un’eventuale valutazione politica andrebbe a sconfessare un proprio organo, ossia quello del giudice sportivo. Quest’azione comporterebbe gravi problemi. Sono stati ascoltati testimoni, sono stati visti video, non è circolato sui social alcun elemento. Si può ritenere di poter condannare una persona? Il giudice ha detto no. Può essere ritenuta non corretta questa pronuncia? Io ritengo che sia abbastanza difficile che questa possa essere illegittima o inadeguata, in quanto sono stati esaminati tutti i documenti in questione. Ritengo che l’intervento del Presidente federale dovrebbe avere un supporto, ci dovrebbe essere una violazione procedurale grave. Con riferimento all’articolo 102 del codice di giustizia sportiva, il Presidente (Gabriele Gravina ndr) può impugnare la sentenza del giudice sportivo solo se questa risulti inadeguata o illegittima”.

Da avvocato, se fosse suo cliente, si aspetta che Juan Jesus prenda la decisione di portare Acerbi in tribunale?
“Io mi auguro che le cose finiscano qui. Tutti si devono mettere una mano sulla coscienza e rasserenarsi. Nessuno dei soggetti coinvolti è stato tranquillo. Né la presunta parte offesa, né quella accusata. Invito tutti a prendere il proprio tempo e lasciar decantare le emotività del momento. Sicuramente la percezione di quel che è accaduto avrà indotto Juan Jesus a reagire con veemenza. Ho visto la foto che ha messo Juan Jesus su Instagram che ricorda Tommie Smith, che io ho avuto modo di conoscere. E’ una persona che quando raccontava il suo vissuto, faceva rabbrividire. Se parliamo di razzismo condividiamo tutti queste posizioni. In questo caso, dobbiamo partire dalla sentenza che ci spiega di non avere una prova per poter ritenere violata la norma e accusare di razzismo Acerbi. Poi è chiaro che Juan Jesus valuterà con i suoi avvocati la sussistenza di tali presupposti“.

Il Napoli rischia qualcosa non partecipando alle iniziative antidiscriminatorie della Lega Serie A ? 
“Io penso che ci siano gravi problemi e ben diversi. Il Napoli farà comunque autonomamente altre campagne antidiscriminatorie e quindi saranno comunque interpretate come adesione a quelle della Lega. Il tema della lotta al razzismo è importante. All’estero è molto sentito, penso a Vinicius. Nessuno vuole negarlo, ma per poter accusare qualcuno vanno trovate le prove. Come professionista dico, non va agito di pancia, ma rispettando le regole del diritto. Non dimentichiamo che il giudice ha chiesto alla Procura un supplemento di indagine, quindi altro materiale. Ritengo che l’indagine svolta sia stata più completa possibile”.

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