Gravina: “I Sinner ci sono anche nel calcio. Riconoscente a Mancini”

Gabriele Gravina, intervenuto a margine dell’evento di RCS ‘Sport industry Talk’, ha affrontato diversi temi tra cui la nazionale

Nell’ultima sosta, l’Italia si è qualificata per i prossimi Europei grazie ai quattro punti conquistati contro Macedonia del Nord ed Ucraina; ora, in attesa del sorteggio, Spalletti ha modo di prepararsi nel migliore dei modi. Proprio di questo ha parlato Gabriele Gravina

“C’è qualche mese per preparare nel migliore dei modi l’Europeo. C’è un titolo da difendere e aspettiamo il sorteggio del 2 dicembre. Sappiamo di dover affrontare avversari di livello, al di là della quarta fascia”.

Gravina
Gravina – Calciomercato.It

L’Europeo sarà il modo per riscattare la mancata partecipazione all’ultimo mondiale, una delusione difficile da digerire ma da cui bisogna ripartire nel migliore dei modi. Gravina ha affrontato anche il tema Mancini

“Roberto avrà sentito i ragazzi dopo la qualificazione, non so Spalletti. C’è un rapporto di affetto e amicizia che è rimasto intatto, bisogna riconoscergli un percorso straordinario di cinque anni che ci ha consentito di essere campioni d’Europa con un’imbattibilità di 37 gare”.

Gravina e i Sinner nel calcio: “Abbiamo tantissimi talenti”

L’Italia, negli ultimi giorni, ha festeggiato la vittoria (nel tennis) della Davis Cup, un successo atteso quarantasette anni. Grande protagonista Sinner capace di salvare tre match point al numero uno del Mondo, Djokovic. Per Gravina il calcio italiano è ricco di talenti

“Il calcio italiano ha tantissimi talenti e ne è convinto anche Spalletti. Bisogna dare però a questi talenti un’opportunità, che Sinner ha avuto nel tennis e dove ha potuto esprimere tutte le sue qualità. Questi giovani hanno bisogno di giocare e lo vediamo quando, una volta superata l’Under 21, disperdiamo questo talento malgrado dei risultati incredibili nelle giovanili”.

Sinner
Sinner (Ansafoto) – Calciomercato.It

L’ultimo punto toccato da Gravina è stato quello sul Decreto Crescita: “Da una parte ci sono valutazioni di carattere economico-finanziario e di appeal per il brand. Dall’altro c’è bisogno invece di tutelare i vivai e il prodotto nazionale. Serve un progetto basata su un’idea complessiva, più organico e innovativo”.

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