Sconfitte, uscite ‘infelici’ e scollamento: la solitudine di Allegri

I risultati non arrivano, la squadra non lo sta seguendo e le ultime uscite sono in contraddizione: Allegri sembra un uomo solo

Nel momento più delicato degli ultimi quattro anni di Juventus, Massimiliano Allegri decide di parlare con una modalità non convenzionale. La chiacchierata informale con Sconcerti non ha fatto altro che aumentare la tensione nell’ambiente bianconero e ora appare più solo che mai.

Sconfitte, uscite 'infelici' e scollamento: la solitudine di Allegri
Massimiliano Allegri©LaPresse

L’allenatore che la società piemontese ha deciso di allontanare nell’estate del 2019 aveva come suo punto di forza la comunicazione e la gestione dello spogliatoio. Quello che è ritornato in panchina dopo Andrea Pirlo, però, sembra aver smarrito la retta via. L’anno scorso non è arrivato nemmeno un trofeo in casa Juventus, dopo anni eccezionali in questo senso, e questa stagione è iniziata con risultati ancora peggiori. Dopo un mercato cucito sulla pelle di Massimiliano Allegri, non si è visto un progresso sotto nessun punto di vista e la posizione del tecnico adesso si fa sempre più complicata.

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Massimiliano Allegri©LaPresse

Dopo la pesante sconfitta contro il Benfica in Champions League, terminata con la squadra a raccogliere i fischi dell’Allianz Stadium, Massimiliano Allegri era stato perentorio: “Ora bisogna stare zitti e lavorare”. Un concetto anche condivisibile e necessario, per certi versi, peccato che a tre giorni di distanza è stato lo stesso tecnico a contravvenire alle proprie indicazioni. L’intervista indiretta, un nuovo contenitore giornalistico inventato per l’occasione, rilasciata a Mario Sconcerti è stata la modalità scelta da Max per rendere pubblici i propri pensieri e, forse, anche la propria solitudine.

È difficile immaginare, infatti, che la società bianconera sia concorde con questa modalità comunicativa. La dirigenza sta valutando l’operato di Allegri al momento, perché i risultati non sono in linea con una società costruita per inseguire sempre la vittoria come la Juventus. Il silenzio delle alte sfere bianconere e quella ‘battuta’ di Arrivabene prima del match di Champions League danno un altro stralcio sull’ambiente intorno al tecnico livornese.

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Massimiliano Allegri ©LaPresse

“A volte un uomo è da solo perché ha in testa strani tarli”, così cantavano i Pooh in una canzone intitolata “Uomini Soli” e che ben si addice a Massimiliano Allegri in questo momento. La sensazione è che la battaglia ideologica iniziata da Max con i belgiochisti lo abbia arroccato in una posizione da integralista che lo sta portando ad isolarsi sempre di più. Una sindrome da accerchiamento che non sta facendo bene né al tecnico livornese né tantomeno alla ‘Vecchia Signora’.

Le facce dei giocatori della Juventus dopo il Benfica, e anche qualche perplessità catturata dalle telecamere, hanno evidenziato uno scollamento tra squadra ed allenatore. Nulla di irreparabile, ma un fattore da tenere in considerazione per gli sviluppi della stagione in corso. La conferenza stampa in vista della sfida col Monza aggiungerà una nuova pennellata a questo disegno, dove lo spettro dell’esonero non è ancora del tutto allontanato. Insomma, tra dirigenza e spogliatoio, Allegri appare sempre di più come un uomo solo. Re di un castello di contraddizioni sempre pronto a difendersi da nemici immaginari.

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