Serie A e nuove panchine: tira aria di semirivoluzione

In Serie A, a campionato finito, riparte il valzer degli allenatori: diversi i nomi in ballo, da Gasperini a Tudor, Thiago Motta e non solo

E adesso si balla in panchina. Oggi si danno gli ultimi verdetti del campionato, poi la Serie A, senza un attimo di respiro (anche se il Mondiale in Qatar ci riguarderà solo per gli stranieri del nostro campionato che andranno a giocarlo) rivede gli assetti in panchina per una stagione che ripartirà presto. Tante le situazioni che bisognerà chiarire, qualcuno potrebbe sembrare già definita ma bisognerà fare molta attenzione. Un valzer delle panchine che come Calciomercato.it vi sta raccontando può partire da Gasperini, Tudor e non solo.

Serie A e nuove panchine: tira aria di semirivoluzione
Igor Tudor © LaPresse

Il punto di snodo sarà sicuramente Bergamo e quel che accadrà da qui alle prossime ore, con l’Atalanta che resta dopo diverso tempo fuori dall’Europa. “Ripartiremo con lui al 100% nella prossima stagione? Sì”. Queste le parole di Luca Percassi nel post gara, pronunciate con chiarezza per sgombrare il campo da dubbi. “Posso confermare che Gasperini resterà sulla panchina dell’Atalanta. Vero, da quando ha firmato il contratto c’è un nuovo partner nell’Atalanta ma nella realtà non è cambiato nulla. Le persone sono sempre le stesse, i nostri partner si stra-fidano e sono stati molto in silenzio”. Parole a cui fa contraltare il tecnico, che senza voler gettare allarmi, per la seconda volta in dieci giorni ha detto: “Dovremo incontrarci e parlare, sono cambiate delle cose e sarà importante confrontarci perché serve condivisione su quello che vogliamo fare. Se riscontreremo unità di intenti proseguiremo insieme”. In caso di addio, per Gasperini c’è la suggestione di un ritorno al Genoa.

Tre opzioni per Tudor dopo l’addio al Verona

Serie A e nuove panchine: tira aria di semirivoluzione
Igor Tudor © LaPresse

Se no possono aprirsi scenari, il più plausibile potrebbe portare ad Igor Tudor, visto che a Bergamo sta arrivando Tony D’Amico come ds, proprio da Verona, dove ieri il tecnico croato (molto apprezzato anche in Patria) potrebbe aver fatto l’ultima da tecnico. Occhio anche a Dionisi che ora non dovrebbe muoversi da Sassuolo, ma chissà… “Se continuerò qui? Vediamo se esistono i presupposti, devo sentirmela”. Una frase sibillina che tradisce rapporti non più lineari con il presidente Setti. Il nome di Tudor è caldo anche per la panchina del Bologna. Attenzione alla candidatura di Gabriele Cioffi, attuale tecnico dell’Udinese stasera impegnato nel match contro la Salernitana, cruciale per la mission salvezza dei campani. Come ds a Verona avanza a grandi passi Francesco Marroccu ed esiste anche una candidatura Gotti per la panchina, fermo dopo l’esperienza a Udine.

L’ex tecnico dei friulani, però, è tra i primi candidati per il futuro dello Spezia, dove ballano anche i nomi di Andrea Pirlo e Filippo Inzaghi che che nelle ultime ore si è avvicinato molto alla Cremonese neopromossa. Anche Thiago Motta gioca l’ultima oggi: lui la mission salvezza l’ha portata a termine con due giornate di anticipo, qualcosa di straordinario rispetto alla partenza e al lungo pezzo di stagione fino a dicembre. Nella seconda parte il tecnico italo-brasiliano ha messo a posto le cose, domani o dopodomani dovrebbe incontrare la proprietà. Difficile pensare a una nuova permanenza in Liguria, dovrebbero cambiare molte cose e al tecnico dovrebbe essere affidata una responsabilità pressoché totale sul progetto. Non è aria. Motta ha una po’ di porte aperte: una è il Bologna (presto la situazione di Mihajlovic sarà chiarita dal diretto interessato), forse quella più spalancata, attenzione al Torino (se qualcosa lì dovesse cambiare). Sappiamo che sullo sfondo esiste sempre quel percorso sottotraccia che arriva fino a Parigi e al Psg. Ma quando, sarà bisognerà capirlo.

In questo giro di valzer finora non è rientrata e non dovrebbe rientrare la Lazio: ma lì sarà necessario che il presidente Lotito e Maurizio Sarri mettano la parola fine ai dubbi che sembrano strisciare mettendo la firma sul rinnovo con il tecnico toscano, che anche ieri sera ha dato segnali di dover sapere, di dover capire. Se si aprisse quel fronte allora bisognerebbe davvero ridare il mazzo. Discorso un po’ analogo a quanto ci si aspetta da Napoli.

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