Inter, dall’estate 2019 al 9 febbraio 2021: diciotto mesi di Antonio Conte

Il mancato accesso alla finale di Coppa Italia tiene banco in casa Inter: dopo l’addio alle coppe europee, la squadra di Conte ha un solo obiettivo da raggiungere

Antonio Conte è un personaggio che divide, da sempre. La sua Inter, contro la Juventus, è uscita sconfitta dal doppio confronto nella semifinale di Coppa Italia, mancando il secondo obiettivo stagionale, dopo l’eliminazione dalla fase a gironi della Champions League. Ed è stato anche protagonista di un alterco a distanza col suo ex presidente bianconero, Andrea Agnelli. Arrivato il 31 maggio del 2019, annunciato in pompa magna, l’allenatore salentino sta vivendo la sua seconda annata sulla panchina nerazzurra. Quest’ultima, e parte della precedente, segnate dalla pandemia Covid-19 che ha colpito il mondo intero, anche a livello economico. In queste settimane, si sta parlando con insistenza della possibilità del gruppo Suning di cedere parte, o la maggioranza, delle quote azionarie del club meneghino. Cosa che ha spinto l’ex Chelsea e Juventus a dire che “il progetto si è fermato ad agosto”.

Nel frattempo, sono arrivati dal mercato gli uomini di esperienza chiesti dallo stesso Conte per cercare di migliorare i risultati della scorsa stagione, quando arrivò in finale di Europa League (poi persa contro il Siviglia) e al secondo posto in campionato. Calciatori che, fino a questo momento, non hanno spinto la squadra nel modo che ci si aspettava, in particolare Arturo Vidal, mentre Aleksandar Kolarov è finito nelle retrovie. Chi, invece, sta facendo molto bene è Achraf Hakimi, arrivato l’estate scorsa. In ogni caso, adesso all’Inter resta da conquistare lo Scudetto, col Milan in testa e la Juventus che insegue.

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A diciotto mesi dal suo insediamento, però, è necessario fare un bilancio di quello che è successo fino a ieri sera. Ci si aspetta molto da un allenatore al quale è stato concesso un ingaggio da 12 milioni di euro a stagione. L’Inter lo ha preso per tornare a vincere un trofeo, che manca ormai da dieci anni. E se al primo anno, in un ambiente e con una squadra nuova, i risultati sono stati più che soddisfacenti, non si può dire altrettanto di questa seconda annata. Oggettivamente, ci si aspettava molto di più in Champions League, con l’Inter che, invece, è arrivata ultima in un girone che comprendeva Real Madrid, Borussia Mönchengladbach e Shakhtar Donetsk.

La Coppa Italia è un altro obiettivo sfumato, adesso non resta che la conquista dello Scudetto, diventato quasi un obbligo per Conte e la sua squadra. Per evitare quello che, in caso di zero titoli, si profilerebbe come un fallimento sportivo, ma anche economico, visti gli investimenti fatti dalla società meneghina in questo anno e mezzo, tra ingaggi, di calciatori e allenatori, e cartellini. Basti pensare che, solo per citarne alcuni, Romelu Lukaku, ieri, nel mirino della critica per la prestazione, Christian Eriksen e Achraf Hakimi sono costati in totale 147 milioni di euro, bonus inclusi. Dunque, adesso Conte e l’Inter dovranno concentrarsi sul campionato e, poi, a fine stagione si faranno i conti.

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