Il caporedattore di AS analizza la sfida degli ottavi di Champions
NAPOLI BARCELLONA MESSI / Ancora un sorteggio sfortunato per il Napoli, che a tre anni dalla sua ultima presenza agli ottavi di Champions dovrà fare i conti con il Barcellona, dopo essere stato eliminato dal Real Madrid nel 2017. I catalani, ovviamente, sono (e si sentono) strafavoriti, ma nessuno in Catalogna sottovaluta una sfida attesa con entusiasmo e curiosità. Ne abbiamo parlato con Santi Giménez, storico caporedattore del quotidiano spagnolo AS nella ‘ciudad condal’.
Al Barcellona tocca il Napoli: come l’avete presa in Spagna?
“Il Barcellona voleva evitare le squadre inglesi, in special modo il Tottenham di Mourinho. Non aveva assolutamente voglia di ritrovarsi di fronte l’ex madridista, con la sua energia negativa per il mondo blaugrana. Il Napoli non è il miglior esito del sorteggio possibile, ma c’è enorme entusiasmo nell’avere di fronte gli azzurri: qui è considerato un grande d’Europa e finalmente ci sarà un incontro ufficiale tra i due club, mai avvenuto nella storia”.
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Napoli-Barcellona, ESCLUSIVO Giménez: “Gli azzurri sono una squadra folle, imprevedibile”
Che immagine c’è del club azzurro in Catalogna?
“L’idea è che il Napoli sia una squadra folle, imprevedibile. È riuscito a battere il Liverpool e in rosa ha calciatori che il Barcellona ha seguito tanto, come Fabian e Koulibaly. Inoltre, i blaugrana ultimamente soffrono con le squadre italiane, come dimostrano le eliminazioni contro Juventus e Roma. Avere il ritorno in casa è una fortuna, ma nessuno sottovaluterà la sfida”.
Ritrovarsi di fronte Manolas causerà brutti ricordi…
“Non credo che sarà il calciatore decisivo in questa sfida, e ti dirò di più: la sua presenza per i blaugrana sarà un’ulteriore motivazione. Il difensore, in campo, spesso parla più del dovuto e causa qualche reazione…”.
Mancano oltre due mesi: ma se si giocasse domani, che gara sarebbe?
“Il Barcellona sta bene, la sfida per loro sarà mantenere questo ritmo fino a febbraio, mentre sarà il Napoli a dover migliorare tanto. Non so come gli azzurri muteranno con l’arrivo di Gattuso, ma hanno l’obbligo di cambiare marcia”.
Come vivrà Messi la sua prima volta al San Paolo?
“Quando gioca con l’Argentina, Messi convive costantemente col fantasma di Maradona, e anche al San Paolo sarà così: tutti faranno paragoni quella sera, Leo starà giocando nella ‘casa reale’ di Diego, è inevitabile. Il Pallone d’Oro, però, ormai è maturo, ha l’età perfetta per una sfida del genere: gli piacerà calcare quel campo, se la godrà. Ha un’ottima relazione con Maradona: non sarà una lotta col passato, vivrà la sua visita al San Paolo come un omaggio a Diego”.
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