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Juventus, nuovo stop Bremer: i tempi di recupero si allungano, 2025 già finito?

I bianconeri dovranno fare a meno per diverse settimane del roccioso centrale brasiliano, fermo ai box per infortunio

Il giorno dopo in casa Juventus è tempo di valutazioni per quanto riguarda la nuova operazione per Gleison Bremer, un fulmine a ciel sereno per l’allenatore Igor Tudor.

Bremer in campo con la fascia di capitano della Juve
Bremer (LaPresse) – Calciomercato.it

Il 27 settembre scorso l’ultima partita disputata dal Nazionale brasiliano contro l’Atalanta di Ivan Juric, poi il nuovo problema allo stesso ginocchio operato un anno fa e lo stop che fa tremare la Juventus.

Per la sostituzione, almeno numerica, immediata, sarà chiamato in prima squadra dalla Next Gen il connazionale Pedro Felipe, una pedina in più per il tecnico croato che dovrà fare di necessità virtù e pensare, eventualmente, anche ad un cambio di modulo.

Ma la domanda che molti si pongono è capire se c’è correlazione tra i due problemi al ginocchio. “Potrebbe essere slegato da questo o potrebbe essere un residuato di un ginocchio dove rimane un po’ di lassità, quando ricostruisci il crociato non riesci mai ad averlo al 100% come quello originale – le parole del Dottor Marco Rossini, ortopedico specializzato in chirurgia del ginocchio presso il CTO di Roma a canale Twitch di Juvelive.it – Potrebbe essere un residuo di un trauma più piccolo che ha provocato la lesione meniscale. O magari uno tutto nuovo rispetto a quello vecchio”.

Juventus, i tempi di recupero di Bremer: il parere dell’ortopedico

Continua Rossini sui tempi di recupero, scagionando chi ipotizza che possa essere successo per le troppe partite ravvicinate giocate dal 28enne difensore: “È rientrato seguendo i canoni giusti e il ginocchio era pronto.

Tempi di recupero? Andranno con calma, ma non troppa. Al massimo, ci vorranno due mesi“. Partendo da ieri, si arriva a metà dicembre, poco prima dei tanti impegni natalizi. Vedremo se verrà rischiato, oppure se ne riparlerà direttamente nel 2026.

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