L’Atalanta risponde picche all’Inter per l’attaccante nigeriano: sale la tensione e potrebbe approfittarne il club campione d’Italia
Muro Atalanta e offerta respinta per Ademola Lookman. Niente da fare al momento per l’Inter nella corsa all’attaccante nigeriano, in cima alla lista dei desideri di Chivu nel reparto offensivo.

Venerdì pomeriggio la risposta dei Percassi ha gelato Marotta e i tifosi interisti, con la ‘Dea’ che non si sposta dalle richieste iniziali: servono almeno 50 milioni di euro garantiti per il Pallone d’Oro africano, che intanto per la rabbia ha tolto ogni riferimento all’Atalanta dai social personali.
Lookman da settimane ha trovato un accordo con l’Inter fino al 2030 a circa 5 milioni netti a stagione e spinge per l’approdo a Milano. Il sodalizio orobico però non è intenzionato a fare sconti e la tensione è alle stelle a Zingonia.
Inter, pericolo Napoli per Lookman: carta Raspadori nell’affare con l’Atalanta
L’Atalanta quindi non retrocede dalle proprie richieste, considerando che il 15% della rivendita di Lookman finirà nelle casse del Lipsia. Inoltre, nel contratto del giocatore è presente una clausola per allungare fino al 2028 il contratto del nigeriano.

L’Inter adesso si prenderà dei giorni di riflessione, ma difficilmente alzerà l’offerta per Lookman oltre i 45 milioni (42 di parte fissa e 3 di bonus non facili) presentata lo scorso martedì, mentre l’Atalanta si aspetta che arrivino altre proposte dall’estero per il cartellino dell’attaccante. Ma non solo: attenzione alla pista Napoli, con i partenopei che nelle scorse settimane avevano sondato Lookman. I campioni d’Italia potrebbero rifarsi sotto e accontentare i Percassi sulla richiesta da 50 milioni di euro per il nigeriano.
Il Napoli, una volta saltata l’operazione Ndoye (accasatosi al Nottingham Forest), potrebbe virare su Lookman approfittando delle tensioni tra Atalanta e Inter. Il patron azzurro De Laurentiis per abbassare la cifra cash cercherebbe di inserire nell’affare una contropartita come Raspadori, profilo apprezzato dalla dirigenza orobica.




















