Sfumato il ritorno di Conte, la società bianconera – che sta operando il riassetto societario – deve valutare il futuro della panchina ma serve muoversi in fretta
Per la Juventus sono ore bollenti, è adesso che si decide il futuro a tutti i livelli. A partire da quello in società, con Giuntoli verso l’addio e il riassetto societario che aspetta solamente di essere definito. Comolli, Tognozzi e Chiellini formeranno la nuova triade che cercherà di riportare i bianconeri a lottare per lo scudetto dopo il naufragio del progetto con Thiago Motta. Qualcosa di mai decollato, sia per l’aspetto tecnico che quello di ambiente.

Per questo serviva una figura come Antonio Conte, che mettesse d’accordo tutti tifosi compresi. Era lui il nome per far ripartire la Juve, juventinità e garanzia di risultati. Ma alla fine l’allenatore salentino, quando sembrava già tutto scritto, ha piazzato il colpo di coda decidendo di restare a Napoli. De Laurentiis ha fatto un pressing spietato, promettendo mari e monti sul mercato, con De Bruyne – paradossalmente – solo un assaggio di quello che potrà essere il mercato estivo del Napoli. “Lo accontenterò in tutto”, ha detto il patron ieri sera dopo aver ufficializzato tutto sui social. “Più forti di prima”, ribadisce Conte. La Juve ha osservato i caroselli, la festa diventata doppia di società e tifosi partenopei, restando così totalmente a bocca asciutta.
Perché un piano B alla fine la società non ce l’aveva. Per cui ora riparte il casting, proprio nelle ore in cui c’è stata l’accelerata per la separazione con Giuntoli. Igor Tudor ad ora è l’unica alternativa concreta per i bianconeri, a pochi giorni dalla partenza per il Mondiale per Club americano. Il tecnico croato continua a sperare nella conferma, che resta una possibilità. Tra le ipotesi non può non considerarsi un inserimento in extremis per Gian Piero Gasperini, che ieri si è incontrato con la Roma a Firenze.
Gasperini, Roma verso la chiusura ma c’è lo spettro Juve: cosa può succedere
Il mister di Grugliasco è stato già accostato più volte alla panchina bianconera, che esercita su di lui un certo fascino, visto che ha cominciato la sua carriera proprio nelle giovanili della Signora e, appunto, è nato da quelle parti. Chiuderebbe un cerchio. Ma la questione si presenta comunque complicata, perché per il momento non ci sono state mosse concrete da parte della Juve e soprattutto la Roma è largamente avanti.

Lo stesso Gasperini aveva chiesto un confronto diretto con Dan Friedkin per capire meglio determinati aspetti ed è stato subito accontentato. Il vertice è stato positivo, c’è l’accordo economico (5-6 milioni per tre anni). Lo scenario di un tentativo quasi disperato dei bianconeri resta comunque da tenere in piedi, ma come detto ad ora la direzione del suo futuro resta giallorossa. Anche se si è preso qualche giorno per valutare tutto, volendo garanzie totali sul mercato da parte della Roma. Tra le alternative – oltre alla conferma di Tudor – per la dirigenza juventina sullo sfondo il ‘solito’ Roberto Mancini.
Che, a proposito, non ha gradito particolarmente l’incontro ‘ufficiale’ tra la Roma e quello che è ancora il suo allenatore. Prima di tutto Gasperini deve trovare l’accordo e liberarsi dai Percassi, con cui il rapporto è ottimo: la volontà è separarsi in un clima del tutto disteso e senza rancori. Uno step ovviamente fondamentale e obbligato prima di firmare per altri club e decidere la sua prossima destinazione.