Nuova rivoluzione dirigenziale a Torino, ma anche in questo caso i presupposti non sembrano tra i migliori: Elkann e non solo sotto attacco
Dopo una stagione sofferta, alla Juventus è il momento delle decisioni forti. La prima, è quella dell’addio di Giuntoli, dopo un duro confronto con Elkann. Il dt messo alla porta, i bianconeri ripartono cercando di avviare un nuovo ciclo, ma tra tante incognite.

Sfuma il ritorno di Conte, che resta al Napoli. Sul grande ex e sulla possibilità di ripartire con lui, c’erano tante speranze, finite disattese. Ora, l’idea per il dopo Tudor può essere Gasperini, mentre in dirigenza, al posto di Giuntoli, arriva Damien Comolli, con Tognozzi come direttore sportivo e un ruolo più centrale per Giorgio Chiellini. Queste prime scelte, però, suscitano già alcune perplessità.
Juventus, progetto non ambizioso: “Lo hanno detto Allegri e Conte”
Perplessità che vengono evidenziate dal giornalista Graziano Campi, secondo cui il progetto che avrebbe in mente la Juventus non avrebbe i presupposti per essere vincente, per lo meno non nell’immediato.

In una serie di post pubblicati sul suo profilo ‘X’, infatti, Campi spiega: “Conte aveva davanti due progetti, uno fantasioso e uno ambizioso. Quello della Juventus non è ambizioso, vedremo cosa farà con il nuovo allenatore ma il modello Comolli ha portato alla vendita del Tolosa“.
Per avere una cartina di tornasole della situazione in casa bianconera, c’è un elemento importante che Campi sottolinea: “La Juventus offriva più soldi a Conte anche dopo il ritocco del Napoli. Non bisogna chiedersi se Conte ha tradito la Juve, ma se sa valutare il potenziale di un club e di una piazza. I fatti dicono che quando lo fa è perché pensa di poter vincere. Bisognava chiederselo anche nel 2006 quando Capello se ne andò. Se uno che ha vinto tutto ti dice che il nuovo corso non funziona e non ha quello che serve per vincere, se Allegri aveva bocciato Giuntoli, sei sicuro di quello che fai e di poterli smentire?”.