In via Aldo Rossi è tempo di cambiamenti, con l’Amministratore Delegato a lavoro per il nuovo Direttore sportivo
Contro il Como è arrivata la seconda vittoria consecutiva per il Milan di Sergio Conceicao. Una vittoria, che permetterà al tecnico portoghese di lavorare con maggiore serenità durante la pausa per le nazionali, ma le voci relative al futuro della panchina rossonera continueranno a caratterizzare i prossimi giorni.

Giorni, in cui, però, il principale argomento sarà ovviamente la nomina del nuovo Direttore sportivo. Si dovrà ripartire da lì per programmare per bene la stagione che verrà. Con il Ds che raccoglierà l’eredità di Antonio D’Ottavio si sceglierà l’allenatore e chiaramente i calciatori che faranno parte del progetto futuro perché di elementi in bilico ce ne sono parecchi.
Il viaggio negli Stati Uniti di Giorgio Furlani ha fatto chiarezza su chi avrà l’ultima parola sulle decisioni del Milan. Così la candidatura forte di Igli Tare, nata dopo gli incontri avuti con Zlatan Ibrahimovic e Gerry Cardinale, è chiaramente scemata. L’ex Lazio resta in corsa, ma Fabio Paratici si è portato in vantaggio. Nel gruppo dei candidati va tenuto in considerazione, poi, anche Tony D’Amico dell’Atalanta. Più difficile, invece, che possa essere uno straniero a prendere posto negli uffici di via Aldo Rossi, ma è un’ipotesi che non va comunque scartata.
Casa Milan, la rivoluzione parte da qui: il punto della situazione
Casa Milan, presto, così, avrà il suo nuovo Direttore sportivo, che non sarà certo una figura marginale, come nell’ultimo periodo. La sede rossonera, inoltre, si appresta ad accogliere, un nuovo Chief Communications Officer, che sarà Francesca Montini.

Ma tutti, in questo momento, ci stiamo chiedendo quale sarà il futuro di Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada. Per il francese è molto più semplice rispondere, essendo sempre più convinto di tornare ad occupare il ruolo di capo degli osservatori. E lo svedese? Avrà ancora voce in capitolo all’interno del nuovo gruppo di lavoro, rappresentando Gerry Cardinale a Milano, ma la sua parola, come detto, non sarà l’ultima, come magari sperava. Questo, chiaramente, alla lunga potrebbe pesare. E’ ovvio che Ibra stia pensando alla sua posizione all’interno del Milan, che sulla carta non è cambiata. Una posizione che in futuro potrebbe non bastargli, ma con la scelta del nuovo Ds capiremo quanto Ibra sia davvero influente.