Le ultime sul club rossonero: il tecnico italiano prende quota, ma serve far chiarezza ai piani alti di via Aldo Rossi prima di affondare
Che l’avventura di Sergio Conceicao sia arrivata al capolinea non è certo più una notizia. Al miracolo non crede più nemmeno lo stesso tecnico portoghese, ormai orientato a salvare se stesso più che il Milan. Un Milan che ovviamente non vorrebbe affidarsi ancora ad un nuovo allenatore per chiudere questa stagione davvero complicata.

Il rischio, però, è davvero dietro l’angolo. Un ulteriore passo falso contro il Lecce, infatti, metterebbe il Diavolo con le spalle al muro. Serve una reazione da parte della squadra, per terminare dignitosamente, prima di ripartire da un nuovo Ds e chiaramente da una guida tecnica italiana.
Le indicazioni che arrivano da Casa Milan, stavolta, non lasciano dubbi: sarà un allenatore che conosce bene la Serie A a dover ricostruire. Così a balzare in pole è stato Massimiliano Allegri. Un’idea forte e concreta, con il livornese che ha detto no ad offerte dall’estero in attesa dell’occasione giusta in Serie A come raccontatovi nei giorni scorsi da Calciomercato.it. La Roma per Allegri resta un’opportunità, ma ritornare al Milan è un desiderio che nasce da lontano.
Milan, ok di Allegri: ecco cosa serve

L’ex Juventus era pronto a dire sì al Diavolo già la scorsa estate. Con il tecnico alla guida non sarebbero servite rivoluzioni: le uniche richieste erano, infatti, Alvaro Morata e Adrien Rabiot (nome che eventualmente tornerebbe di moda) da aggiungere alla rosa. La dirigenza rossonera però ha deciso di fare altre scelte.
Scelte che hanno fatto sprofondare il Milan. Un Milan pronto a prendere così in considerazione, idee che in precedenza erano state accantonate. Le prossime settimane ci diranno se l’affare Allegri entrerà nel vivo: ad oggi è impossibile darlo per scontato. In via Aldo Rossi, innanzitutto serve chiarezza su chi debba prendere le decisioni e chiaramente un nuovo ds, con Igli Tare sempre in pole.
Il rapporto tra Ibra e Allegri, per via di alcuni vecchi dissapori, è dunque solo l’ultimo dei problemi. Bisogna così tenere in gara altri allenatori come Roberto De Zerbi, Maurizio Sarri, Vincenzo Italiano e Cesc Fabregas. Ma prima di loro a guidare il Milan, dopo Conceicao, potrebbe essere un altro allenatore. Se il portoghese e la sua squadra non dovessero dare risposte concrete contro il Lecce, prenderebbe sempre più piede l’idea di un traghettatore, come Mauro Tassotti.