Roma, Mourinho e Pinto destini opposti: le ultime sui loro rinnovi | CM.IT

Jose Mourinho e Tiago Pinto hanno il contratto in scadenza a giugno, ma al momento solo uno dei due viaggia verso il rinnovo

Un rinnovo e un addio, sempre più probabile, come raccolto da indiscrezioni di Calciomercato.it. In queste intense settimane si decide il futuro della Roma e dei suoi principali protagonisti. Da una parte Mourinho, in trattativa per il prolungamento, dall’altra Tiago Pinto, indicato come partente nell’anno della scadenza del suo contratto. A quanto risulta alla nostra redazione, infatti, il dirigente portoghese non sta discutendo il rinnovo del suo accordo. Tanto più che il Ceo, Lina Souloukou, vorrebbe portare a Roma Francois Modesto con cui ha già lavorato all’Olympiacos in Grecia.

Roma, ultime su Pinto e Modesto
Futuro Roma – Calciomercato.it

Ricordiamo che proprio Souloukou deciderà il possibile erede dell’ex Benfica e, da quanto trapela, il suo preferito da alcuni mesi resta proprio il dirigente del Monza. È circolato anche il nome di Massara, libero dopo l’esperienza al Milan e già ds della Roma in passato. Ma non risultano contatti avviati tra le parti e solo più avanti si potrà capire se sono previsti nuovi ribaltoni o cambi di rotta.

Mourinho e la Roma verso il rinnovo

Certamente anche la conferma di Mourinho, sempre più legato alla piazza, influirà sulle strategie del club e sui programmi della società, sempre in difficoltà per i paletti del Fair Play Finanziario.

mourinho
Mourinho (LaPresse) – calciomercato.it

Alcuni giorni fa lo Special One ha manifestato la sua volontà ferrea di rimanere a Trigoria, anche perché – dice lui – sarebbe difficile separarsi dai tifosi giallorossi. E se succederà sarà per una decisione di Friedkin. Lo ha annunciato dopo Bologna e ribadito prima del Napoli, di non avere dubbi nel restare “nonostante le difficoltà”. Magari con un progetto incentrato sui giovani. E anche noi parliamo di conferma dello Special One perché i segnali continuano ad andare in questa direzione. Solo un crollo della Roma in campionato potrebbe ribaltare lo scenario e convincere i Friedkin a cambiare idea.

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