Paulo Dybala nuovamente oggetto di discussione: “Fa la differenza, ma la Roma lo ha preso per un motivo”
Dopo una prima stagione condita da buoni numeri, Paulo Dybala è pronto ad iniziare la sua nuova seconda stagione con la maglia della Roma.
L’attaccante argentino è finito al centro di voci di mercato, con l’agente del giocatore che ha smentito proposte dall’Arabia Saudita, ma nel frattempo ha parlato di interessi dalla Premier League. Dybala resta chiaramente un perno fondamentale della Roma di Mourinho, ma in merito ad un possibile adeguamento dell’ingaggio, c’è chi si è espresso in maniera piuttosto negativa. Si tratta di Fernando Orsi, intervenuto in diretta a TV PLAY: “Dybala è stato pagato tanto e non ha giocato tutte le partite. Quando lui gioca fa sempre la differenza, perché c’è una Roma con Dybala e una Roma senza Dybala. Vero che prendendo 4.5 milioni annui, quindi poco per il suo valore, il giocatore è tenuto a chiedere di più, ma è anche vero che la Roma lo ha comprato per fare 38 gare di campionato più quelle di Europa League, cosa che invece non è successa. Quindi non è colpa del giocatore, ma non è neanche colpa della Roma. E poi quando è arrivato alla Roma, lui ha firmato un contratto. È consapevole di quello che stava firmando e che quella cifra gli andasse bene. A distanza di 365 giorni non capisco perché ora non debba andar bene più”.
Orsi critico: “Non è solo Dybala, tutti ora chiedono aumenti”
Una scelta, quella di chiedere un adeguamento dopo una sola stagione, che spesso fanno tanti calciatori e che Orsi non riesce a comprendere.
“I giocatori adesso fanno mezza annata con tre gol e due assist e chiedono aumento. Ora gli assist sono diventati una bella scusa per far aumentare il contratto perché fino a 7-8 anni fa mica si teneva conto degli assist. Adesso, siccome ha fatto otto assist, vuol dire che può bussare e andare a prendere qualsiasi tipo di cifra. Secondo me non è giusto e non è nemmeno rispettoso. Non parlo però di Dybala, bensì di tutti quanti i giocatori. Le società ti fanno firmare i contratti per quattro o cinque anni, proprio perché vogliono le tue prestazioni per tutti gli anni, poi dopo è giusto che ci sia un adeguamento quando vai avanti con il contratto ad uno o due anni dalla scadenza, ma non dopo la prima stagione”.