Salernitana, non solo Nicola: ecco tutti gli ingredienti per la salvezza

Tre vittorie di fila e un sogno salvezza che si lascia cullare: Davide Nicola lavora per il suo secondo miracolo

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La più inaspettata delle vittorie arriva dall’Arechi, con la caduta della Fiorentina per 2-1 contro la Salernitana. Una squadra galvanizzata da tre vittorie consecutive, mai accaduto nella storia dei granata in Serie A, ottenute nell’arco di una settimana: quella fondamentale contro la Sampdoria, al Ferraris, poi quella con l’Udinese, nel recupero di una giornata che si sarebbe dovuta giocare mesi fa, e adesso la più inattesa, contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano, una delle squadre più difficili da affrontare in questa stagione.

Un ruolino di marcia che porta la firma di due figure fondamentali per la rinascita della Salernitana: da un lato Davide Nicola, l’allenatore del miracolo Crotone che si salvò battendo all’ultima giornata la Lazio nella stagione 2016/17, ottenendo un traguardo che due mesi prima era improbabile; dall’altro Walter Sabatini, che nel suo voler costruire un instant team ha dato nuova speranza all’Arechi.

Sabatini e una rosa rivoluzionata

Con undici giocatori nuovi nella rosa, la Salernitana contro la Fiorentina ha messo in campo tutto quello che è lo spirito e la voglia di fare trasmessa da Nicola. Nel momento in cui i gigliati sembravano poter arrivare a ribaltare il risultato, dopo il pareggio di Saponara, è la caparbietà di Federico Bonazzoli nello sfruttare l’errore di Igor che regala i tre punti fondamentali ai campani.

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Una vittoria che ora sa di grande impresa: la Salernitana ha una gara in meno, quella col Venezia, e in attesa della gara tra Cagliari e Genoa, un altro fondamentale spartiacque per la salvezza, stacca le due inseguitrici e si infila a tre lunghezze dai sardi e cinque dalla Sampdoria, ieri fermata dall’Hellas dell’ex Caprari al Bentegodi. Il calendario granata, poi, parla chiaro: superato lo scoglio Bergamo, lunedì prossimo, con un’Atalanta intenzionata a non perdere il treno Europa, ci saranno quattro sfide salvezze con Cagliari, Empoli, Venezia e Udinese. Nicola sarà, così, artefice del proprio destino.

Gli eroi di Salerno, dalle conferme alle rinascite

Con un Milan Djuric vero mattatore di quella che è stata una promozione al cardiopalma lo scorso anno e un Frank Ribery che, convinto a gennaio a restare, continua a essere trascinatore di una squadra che è stata allestita tra giocatori esperti – da Radovanovic a Fazio – e altri arrivati dall’estero come Ederson, già finito nel mirino del Paris Saint-Germain, o come Bohinen, arrivato dal CSKA Mosca. Un Bonazzoli rinato dalla cura Nicola e match winner chiave contro la Fiorentina, così come Sepe, che con i suoi interventi e la sua autorità in area sta dando sicurezza a una difesa sì esperta, ma che aveva bisogno di qualcosa in più rispetto a Belec.

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Come poche altre volte, infinte, quel dodicesimo uomo in campo formato dai tifosi diventa l’elemento che dà la spinta in più alla squadra: un Arechi gremito, con una curva che ha martellato per l’intera partita senza mai lasciare scampo all’avversario. Non solo in casa, però, perché anche a Udine, così come a Genova, il tifo granata non ha mai lasciato la sua squadra, supportata persino quando la salvezza sembrava un obiettivo inarrivabile. Adesso la permanenza in Serie A è tutt’altro che irrealizzabile: manca davvero poco per il secondo miracolo di Nicola, che ora si prepara a un mese di fuoco, decisivo e che può consegnargli una squadra che, con la nuova proprietà, l’anno prossimo potrebbe confermarsi in un campionato che ha bisogno di questa passione, di questa vitalità firmata Salerno.

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