CMIT TV | Juventus, Mauro: “Con addio Dybala rischio ridimensionamento”

Alla CMIT TV, il collega Alberto Mauro, esperto dell’ambiente Juventus, avverte sui rischi che i bianconeri corrono con l’addio di Dybala

La Juventus cerca di concentrarsi sugli impegni sul campo, da non fallire per la squadra di Allegri, ma il caso Dybala scuote l’ambiente bianconero. Alla CMIT TV, ne abbiamo parlato con Alberto Mauro, giornalista di ‘juventusnews24.com’, che ha aperto a scenari anche clamorosi per il club piemontese.

CMIT TV | Juventus, Mauro: "Con addio Dybala rischio ridimensionamento"
Alberto Mauro alla CMIT TV (screen shot)

“E’ una situazione molto intricata, complicatasi nelle ultime settimane – ha spiegato – Tutto sembrava in autunno indirizzato verso la firma, verso un rinnovo di contratto apparecchiato e le dichiarazioni di Nedved sembravano confermarlo. Evidentemente la Juventus vorrà rinegoziare alcuni termini e per questo c’è stato lo slittamento. A questo punto è una situazione di forte dubbio, con tante variabili che potrebbero incidere fino a poter liberare il giocatore a zero. La Juventus sta facendo di tutto per far stufare Dybala. In ballo c’è la questione economica soprattutto, dovrà decidere il giocatore se accettare la nuova proposta o meno”.

Calciomercato Juventus, da Dybala ‘dipende’ anche de Ligt e non solo

CMIT TV | Juventus, Mauro: "Con addio Dybala rischio ridimensionamento"
Paulo Dybala © LaPresse

“L’intromissione di Marotta? Potrebbe sembrare più una azione di disturbo che una vera esigenza – ha aggiunto Mauro – Lui è molto bravo e molto attento e a Torino lo sappiamo bene, sui campioni a scadenza non è secondo a nessuno. Ha un rapporto speciale con Dybala, si sono sentiti spesso anche in questi ultimi anni. Il giocatore vuole rimanere alla Juventus e al momento non vorrebbe trasferirsi all’Inter, ma ad alcune condizioni le cose potrebbero cambiare. Con un addio di Dybala, si andrebbe verso un ridimensionamento e non mi sorprenderebbe anche l’addio di de Ligt, con un mercato estivo al ribasso, soprattutto nel caso di una non qualificazione in Champions. Via Dybala dentro Vlahovic? La Juventus andrebbe nettamente a guadagnarci, anche per le garanzie fisiche che l’argentino non ha dato ultimamente. Uno come Vlahovic sarebbe il nome in grado di far svoltare la stagione, la Fiorentina in questo momento comunque non sembra interessata a farlo partire e l’asta si dovrà rinviare all’estate”.

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Il mercato in entrata, in questo mese di gennaio, è altrettanto difficile. “La Juventus può sbloccarlo solo con operazioni in uscita, gli ingaggi di Rabiot e Ramsey e la valutazione di Arthur frenano tutto – ha proseguito Mauro – Su Morata, Allegri non se l’è sentita di lasciarlo partire, vista la carenza di gol. Le esigenze della squadra sarebbero un centravanti e un centrocampista, soprattutto nel primo caso i numeri parlano chiaro. In mediana un nome abbastanza caldo è Bruno Guimaraes, ma è molto complicato. Il profilo che si cerca è di una certa esperienza. A prescindere, la Juventus non può permettersi di spendere troppi soldi. Kulusevski potrebbe diventare una pedina di scambio importante, ma servirebbe una pedina di scambio adeguata. Allegri lo vede poco, difficilmente lo ha schierato titolare e quando è successo, per lo più è accaduto per esigenze tattiche. E’ un calciatore difficile da collocare, ma cederlo tanto per cederlo non avrebbe senso”.

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E’ il momento anche delle valutazioni sull’operato di Allegri. “A inizio stagione non avevo dubbi che fosse l’uomo giusto per ripartire ma ora, qualche perplessità in più ce l’ho – ha ammesso Mauro – Di sicuro, con un progetto ridimensionato e con tanti giovani per lui è meno facile rispetto a qualche anno fa. Prima si giocava quasi a memoria, ora non è così, bisogna lavorare anche sulla psicologia dei giocatori, cosa che prima era più facile avendo tanti leader a disposizione. E’ stata ridimensionata anche la parte manageriale del tecnico, con l’insediamento di Arrivabene. Forse, in questa fase, un allenatore più giovane, coraggioso e meno dogmatico avrebbe potuto fare meglio, ma non avremo mai la controprova”.

 

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