Donnarumma, che frecciata al Milan: “Ora sono in un club che vuole vincere tutto”

Donnarumma torna a parlare del suo addio al Milan lanciando una frecciata al club rossonero. Le dichiarazioni del portiere

Donnarumma torna a far parlare di sé, ancora una volta non per le sue parate in campo. Il portiere del PSG ha rilasciato una nuova intervista commentando di nuovo la sua scelta di lasciare il Milan.

Donnarumma, frecciata al Milan: "Sono in un club che vuole vincere tutto"
Donnarumma e Messi © LaPresse

“Rispetto al Milan, qui al Paris Saint-Germain c’è più pressione. Ora sono in un club che vuole vincere tutto. Obiettivi? Il premio di miglior portiere deve essere solo l’inizio. Le mie ambizioni sono sempre le stesse: vincere, vincere, vincere”, ha dichiarato il portiere ai microfoni di ‘France TV’. E sulla concorrenza di Keylor Navas: “Keylor è un amico, la concorrenza è normale. Fuori si inventano troppe storie. Siamo una grande squadra e in tutte le grandi squadre c’è competizione. Siamo entrambi molto sereni, lavoriamo bene e poi è l’allenatore che fa le sue scelte. E vanno rispettate”. Nei suoi primi mesi a Parigi il portiere della Nazionale ha collezionato numerose panchine, che di fatto non hanno mai spento rumors ed indiscrezioni di calciomercato. Ad oggi, però, l’ex rossonero non si muoverà dal PSG nonostante le continue voci.

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Frecciata al Milan: le nuove parole di Donnarumma

Donnarumma, frecciata al Milan: "Sono in un club che vuole vincere tutto"
Donnarumma © LaPresse

Una vera e propria frecciata al Milan da parte dell’ex portiere rossonero, soprattutto riguardo alle ambizioni del club. Tutt’altre parole rispetto a quelle rilasciate negli scorsi giorni da Paolo Maldini.

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Il dirigente del Milan era infatti tornato a parlare così dell’addio a zero di Donnarumma: “Credo che in un mondo ideale l’unica vera motivazione di un calciatore dovrebbe essere la passione. Ma se il tuo obiettivo è quello di ottenere un riscatto sociale e denaro da dare alla tua famiglia, che ha stretto la cinghia per te negli anni della tua infanzia, beh, anche quelle sono motivazioni. Da capire e rispettare. Può succedere che le necessità di un giocatore non si combinino con quelle di una società. C’è chi riesce ad aspettare e chi invece ha fretta“.

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