L’impero Suning sta crollando? Ecco cosa può (non) accadere all’Inter

L’impero Suning si sta disfacendo sotto una marea di debiti. E’ la fine di un’Era, che ha coinvolto e coinvolge l’Inter. Lo scenario futuro, anzi a breve termine

Steven Zhang
Steven Zhang

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L’impero Suning si starebbe disfacendo sotto una montagna di debiti. Jindong e Steven Zhang ora non hanno nemmeno più la protezione del Governo cinese. Anzi, con l’avvento dell’Era “Prosperità comune” teorizzata da Xi Jinping, saranno obbligati a saldarli tutti. Compreso quelli verso Great Matrix, che come riporta ‘Il Sole 24 Ore’ da Zhang deve avere indietro ben 250 milioni di euro.

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Con la sentenza della Corte di giustizia di Hong Kong, adesso i creditori potrebbero avvalersi anche sui beni personali all’estero del fondatore di Suning, dal quale è già parzialmente uscito, e di suo figlio. Ma l’Inter, che è tra questi, non sembra a rischio di finire nel mirino dei creditori nonché diventare asset di un eventuale curatore fallimentare con gli occhi a mandorla. “Il club nerazzurro non credo possa essere nel mirino dei creditori, perché le azioni sono state cedute in pegno al fondo Oaktree – le parole dell’economista Alessandro Giudice a ‘Radio Punto Nuovo’ – Anche se, nessuno può dare per certo che ci siano queste azioni in pegno: si desume che ci sia stata questa cessione in pegno delle azioni. Il fondo (che nel Cda Inter ha già due consiglieri, ndr) esercita un’azione sulla governance, motivo in più per pensare che ci possa essere stata la cessione in pegno”.

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L’Inter come il Milan: da Suning a Oaktree

Marotta e Zhang
Marotta e Zhang © Getty Images

Dentro la società c’è ottimismo se non certezze assolute sul passaggio a breve termine delle quote di maggioranza a un azionista decisamente più solido. Magari proprio a Oaktree (come fu per il Milan da Yonghong Li a Elliott), considerato che Suning – o meglio la società lussemburghese, Grand Tower, che detiene il pacchetto azionario interista – non avrebbe la liquidità necessaria anche solo per estinguere la prima rata del finanziamento da circa 270 milioni ottenuto dal fondo statunitense alla fine della passata stagione.

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