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Champions, Europa League e Serie A: i piani per tornare alla normalità dopo il Coronavirus

Il presidente Gravina pessimista sulla ripresa ad aprile. E domani vertice decisivo con l’UEFA

CORONAVIRUS CHAMPIONS LEAGUE EUROPA LEAGUE SERIE A / Chiudono gli stadi, si ferma il pallone, ma non il calcio. In piena emergenza Coronavirus vince finalmente il buonsenso quasi ovunque e il business passa per un momento in secondo piano, dando la priorità alla salute di milioni di persone. Ma gli interessi in ballo sono enormi e quindi gli stati maggiori calcio europeo e mondiale non possono semplicemente fermarsi e stoppare tutto. Dalla Serie A alle competizioni internazionali, sono giorni frenetici per tentare di definire quale sarà il futuro dello sport. Dalle ipotesi playoff in campionato alle final four in Champions League ed Europa League con l'Europeo che va verso lo slittamento: facciamo il punto sui possibili incastri del calcio una volta arginata l'emergenza Coronavirus. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!

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Coronavirus, dalla Serie A alla Premier League: la situazione dei campionati europei

L'Italia è stata di fatto la prima tra le grandi leghe europee a prendere sul serio l'emergenza Coronavirus sospendendo il campionato, seppur dopo giorni di polemiche, caos e rinvii. L'Inghilterra, alla fine, s'è dovuta arrendere in seguito ai vari casi positivi emersi la scorsa settimana. Questa, dunque, la situazione nei principali tornei nazionali in giro per l'Europa:

  • Germania – sospeso fino al 2 aprile
  • Polonia – sospeso
  • Francia – sospeso
  • Inghilterra – sospeso fino al 3 aprile
  • Scozia – sospeso 2 giornate
  • Italia – sospeso fino al 3 aprile
  • Olanda – sospeso fino al 31 marzo
  • Belgio – sospeso fino al 3 aprile
  • Repubblica Ceca – sospeso 30 giorni
  • Portogallo – sospeso
  • Spagna – sospeso per 2 giornate
  • Russia – massimo 5000 spettatori
  • Turchia – a porte chiuse
  • Svizzera – sospeso

Serie A, dai playoff all'ipotesi 'due stagioni': il punto

Veniamo ai possibili recuperi dei campionati, soffermandoci in particolare sulla Serie A. Il punto sul quale ormai convengono tutti è il rinvio dell'Europeo, che potrebbe slittare a fine anno o più probabilmente al 2021, permettendo ai campionati ed alle competizioni europee per club di arrivare alla conclusione. Annullare tutto o non concludere campionati e coppe, infatti, vorrebbe dire un bagno di sangue. Importanti per capire cosa succederà nei prossimi giorni sono state le dichiarazioni di oggi del presidente della FIGC Gabriele Gravina, pessimista sul ritorno in campo ad aprile. Sul tavolo ci sono diversi scenari: la priorità viene data alla conclusione del torneo in maniera regolare, ottimisticamente condensando tutte le partite restanti tra maggio e giugno. In caso di slittamento di qualche gara ai primi giorni di luglio servirebbe una deroga dalla FIFA per via delle questioni legate ai contratti in scadenza al 30 giugno. Tutto dipenderà però da quando finirà l'emergenza Coronavirus: finché non ci sarà una data per la ripresa, sarà praticamente impossibile scegliere l'opzione migliore. Per cui, come confermato da Gravina, resta valida anche l'alternativa della non assegnazione del titolo, con la FIGC chiamata a comunicare all'UEFA solo le squadre che andranno in Europa. In calo l'ipotesi del congelamento delle retrocessioni con la Serie A che diventerebbe a 22 squadre. Non si esclude neanche la congelazione della classifica allo stato attuale delle cose o, infine, il mini-torneo playoff e playout per chiudere il campionato in tempi brevi. L'ultima idea lanciata dal presidente Federale prevede invece di 'bilanciare' questo campionato in due stagioni, ovvero riprendere anche a fine anno se sarà necessario e proseguire fino al termine facendo di fatto 'saltare' la stagione 2020/2021. Tutte ipotesi sul tavolo, se ne saprà di più nei prossimi giorni. Mentre la Coppa Italia resta sospesa senza una casella valida per il momento.

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Champions League ed Europa League, prende quota l'ipotesi final four

Quella di domani sarà intanto una giornata molto importante per le competizioni europee. Domani l'UEFA in conference call 'incontrerà' tutte le leghe europee per decidere un destino comune del calcio continentale. Sul fronte rinvio di Euro 2020, come detto, sono tutti compatti. E, così come per i campionati, tutti sono interessati affinché pure Champions ed Europa League vengano portate a termine, in quanto i benefici economici riguardano più o meno direttamente anche le società non partecipanti. A differenza dei campionati, dove in linea generale si tende a preferire l'opzione che prevede la chiusura dei gironi all'italiana, le manifestazioni europee hanno il vantaggio di poter essere 'compresse' maggiormente. Per questo motivo l'idea che più fa gola in questo momento è quella di chiudere il discorso ottavi di finale sia in Champions che in Europa League (Inter-Getafe e Siviglia-Roma potrebbero giocarsi in gara secca, ma è un'ipotesi), disputare normalmente i quarti di finale e poi chiudere il torneo in soli quattro giorni con le final four. Ovvero: semifinali secche e finale condensate in quattro giorni nella città sede designata delle finalissime, Istanbul per la Champions e Danzica per l'Europa League. Un'alternativa è invece la final eight: in due settimane anche i quarti di finale in gara secca da disputare nelle stesse città. Ma quest'ultima idea è di più difficile realizzazione.

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