La Uefa discuterà a dicembre la questione legata alla possibile revoca della finale a Istanbul
UEFA FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE ERDOGAN SIRIA TURCHIA/ Continua a far discutere la vicenda legata alla possibilità di togliere la prossima finale di Champions League ad Istanbul, come segno di dissenso verso l'invasione della Siria e i bombardamenti al popolo curdo da parte del presidente turco Erdogan.
Il popolo del web si è mobilitato con decisione creando su Twitter l'hashtag #NoFinaleChampionsaIstanbul. Un messaggio chiaro contro l'azione militare di Erdogan in Siria e verso il popolo curdo. Al calcio si chiede di dare un messaggio forte. Secondo informazioni raccolte da Calciomercato.it la Uefa al momento non prenderà alcuna decisione in merito. L'organo competente è il Comitato Esecutivo e il prossimo è in programma a dicembre. Solo in quella sede verrà discussa la questione, ma se l'azione del Presidente turco cesserà prima, tutto resterà invariato e la finale si giocherà ad Istanbul il 30 maggio del 2020.
I vertici del massimo organismo del calcio europeo si aspettano l'intervento dell'ONU attraverso una risoluzione. Intanto, il Governo italiano è sceso in campo prendendo una posizione netta: il ministro dello Sport italiano, Vincenzo Spadafora, ha infatti scritto al presidente dell'Uefa Alexander Ceferin per chiedergli di cancellare Istanbul come sede della prossima finale di Champions, a causa “dei gravissimi atti contro la popolazione civile curda e dell'intervento con il quale l'Unione Europea condanna l'azione militare della Turchia”.
Riguardo al saluto militare dei giocatori della Nazionale turca dopo la sfida contro l'Albania, ripetuto ieri nel match in Francia, competente a giudicarne la gravità è la disciplinare della Uefa. I calciatori rischiano una squalifica, la Federcalcio turca una sanzione, nel caso in cui venisse accertata la sua responsabilità oggettiva.




















