L’argentino si conferma un flop. Sabato, contro la Lazio, ennesima prova negativa
PASTORE FLOP ROMA / Dopo sette partite consecutive senza disputare nemmeno un minuto in Serie A, Pastore ha rivisto il campo sabato sera nel derby, entrando al posto di De Rossi al 66'. Pochi minuti che sono tuttavia bastati per confermare l'etichetta di flop, di acquisto di calciomercato sbagliato, soprattutto in virtù dei 24,6 milioni spesi in estate. Il gol sbagliato dal Flaco sull'1-0 ha del clamoroso e ha di fatto tagliato le gambe alle speranze giallorosse. Anche dal punto di vista dei numeri, la stagione dell'argentino è stata sin qui disastrosa. E non solo a causa dei 59 giorni persi per infortunio. In totale sono 644 i minuti disputati, così distribuiti tra le tre competizini: 449 in Serie A, 135 in Coppa Italia e 60 in Champions League. Il bottino di reti recita 2 gol in campionato (e un assist), dove è partito titolare solamente in cinque occasioni e un gol in Coppa Italia, dove è stato titolare nelle due partite disputate, anche nella rovinosa debacle contro la Fiorentina. Di certo non si può dire che Pastore sia un talismano per i giallorossi. Oltre alle già citate disfatte contro viola e biancocelesti, l'ex Psg è entrato all'83' di Cagliari-Roma sul risultato di 0-2, appena un minuto prima del gol di Ionita che ha aperto la strada al clamoroso 2-2 finale. Facendo un consuntivo generale, nelle 14 partite disputate dall'ex Palermo, la Roma ha collezionato 6 sconfitte, 5 vittorie e 3 pareggi (media punti con Pastore 1,28, senza 1,95). Numeri nettamente agli antipodi rispetto a quelli, per esempio, di Hakim Ziyech, abbandonato sul più bello proprio per virare sul Flaco. Il fantasista marocchino ha già collezionato 17 gol e 15 assist.
Calciomercato: Pastore tra partenza e mugugni
L'addio dell'argentino (offerte dall'estero, dalla Cina e dal Qatar permettendo) appare così inevitabile. Anche perché – da quanto risulta – l'ex Palermo non è mai riuscito a stabilire un feeling con i compagni dello spogliatoio. Per una serie di motivi. In ordine sparso. Il primo: il suo alto ingaggio (circa 4 milioni a stagione) ha innescato gli attesi malumori, considerando che almeno due giocatori della rosa si aspettavano un ritocco dello stipendio. Il secondo: nonostante le negative prestazioni e una forma fisica poco convincente, il 29enne avrebbe esternato tutta la sua insoddisfazione per il basso minutaggio. Insomma, Pastore è l'ennesima patate bollente che dovrà gestire il prossimo allenatore in tandem con il (nuovo?) direttore sportivo.
Daniele Trecca-Eleonora Trotta




















