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Dimissioni dopo Lazio-Juve: parla Tudor. Poi chiarisce: “Ma serve onestà con noi stessi”

Il tecnico bianconero in conferenza stampa analizza la terza sconfitta di fila, arrivata all’Olimpico per il gol di Basic

Per la Juve è notte fonda. La squadra di Tudor perde anche in casa della Lazio e incappa la terza sconfitta di fila, in una settimana, senza neanche subire un gol. L’ultima rete risale alla partita di Champions col Villarreal mentre in campionato bisogna tornare a un mese fa, Juve-Atalanta 1-1.

Igor Tudor (LaPresse) – calciomercato.it

I bianconeri giocano male, anche se hanno diverse occasioni potenzialmente molto importanti. Ma senza riuscire a concretizzare. L’allenatore croato ora è totalmente sotto la lente d’ingrandimento, con delle riflessioni inevitabili da parte di tutti. In conferenza stampa le parole di Igor Tudor:

Terza sconfitta di fila, otto partite senza vincere, solo 3 punti nelle ultime 5 gare. “C’è delusione, momento bruttissimo. La partita l’abbiamo preparata da tutti i punti di vista, come una partita importante, con una bella vittoria potevamo ripartire e non ci siamo riusciti. Non abbiamo segnato, ci abbiamo provato in tutti i modi, poi abbiamo concesso e su un errore abbiamo preso gol. Così non si vince. Bisogna dare qualcosa in più tutti”.

Sembrava una squadra nervosa. “Però siamo andati in area tante volte, abbiamo XG doppi rispetto alla Lazio, ma dobbiamo metterla dentro. Sennò è inutile. Abbiamo messo Cisco, Openda, Dusan, eravamo in quattro. Non basta, non basta”.

Ora c’è un calendario sulla carta meno duro. “Per noi sono tutte partite difficili, anche quelle che non sembrano sulla carta. L’ho detto tante volte, anche quando giocavamo una volta a settimana, anche contro squadre di livello inferiore a noi vincevamo in maniera tirata, di misura, non abbiamo mai vinto con 3-4 gol. Dobbiamo stare tutti uniti”.

Lei ha subito critiche ingiuste. Gradirebbe un intervento della società in sua difesa come ha fatto Marotta? “Una domanda inutile, Io non leggo, non vedo, non so chi commenta. Inutile rispondere, non c’è una importanza alcuna in questo momento”.

Lei è convinto di riuscire a risolvere la situazione o potrebbe fare un passo indietro? “I passi si fanno solo in avanti”.

Si è confrontato con la società? “No. Ho parlato con la squadra, abbiamo fatto una chiacchierata negli spogliatoi. Stavamo tutti male, delusi, abbiamo fatto una chiacchierata”.

Sulla Lazio. “Sembra che la Lazio ha fatto una partitona e noi abbiamo fatto malissimo, non lo accetto. Non è che uno non deve parlare e stare zitto. La squadra non è mai la stessa, nel modo di fare e nello stile, è un organismo che si cambia, lo fanno tutti”.

La sconfitta che le ha dato più fastidio di queste tre? “Mi fanno tremare tutte ugualmente”.

Si è sentito spesso che la Juve deve tornare a essere la Juve. La squadra a forza di sentirsi dire che non è la vera Juve magari potrebbe essersi persa? Lei si sente l’allenatore della ‘vera’ Juve? “Io non so cosa si dice o come si commenta. Ora mi sento malissimo, questo mi sento, è un momento brutto”.

Ha detto che dovete stare uniti e bisogna dare di più. Come attaccamento o tecnicamente? “In tutti i modi, ma comunque compreso me. Correre di più, sacrificarsi, fare più qualità. In un momento così ognuno deve entrare nella sua anima, guardarsi allo specchio ed essere onesto con se stesso”.

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