Il tecnico in seconda biancoceleste ha analizzato il match contro gli uomini di Baroni spiegando l’assenza di Sarri. Poi le parole di Cataldi
Non c’è Maurizio Sarri questa sera a parlare in conferenza stampa, così come alle tv. A spiegare il motivo proprio chi lo ha sostituito, come a Sassuolo, Marco Ianni: “Porto le scuse del mister, non si è sentito bene, ha avuto giramenti di testa, anche magari a causa del finale di partita”. Sulla partita: “Un passo indietro non direi, era una partita difficile. Il Torino aveva perso partite ma sempre con episodi negativi. Non è stata una settimana facile per tanti motivi, abbiamo perso giocatori, non è un alibi e non deve esserlo, anzi la squadra ha dimostrato di non pensarci ma è stata una problematica. Forse rispetto a Genova siamo stati meno bravi a chiudere la gara una volta in vantaggio. Ci siamo abbassati un po’ permettendogli di venire nella nostra metà campo, e hanno individualità importanti. Alla fine ce li siamo portati in area, ma guarderei il bicchiere mezzo pieno con la reazione sul 2-3″.

Poi parola al capitano di oggi Danilo Cataldi: “Il mister non è cambiato, l’ho ritrovato come l’ho lasciato. Prendere tre gol oggi è un peccato, volevamo proseguire quanto di buono fatto a Genova. La mia autovalutazione non lo so, giocare a due cambia, sono mesi che lavoravamo a tre e qualcosa cambia, ci vuole un po’ di tempo. Non sono bravo nelle autovalutazioni. Il gol è stato un bel momento, sono stato contento che la squadra ha pareggiato ma l’obiettivo era vincere. Non è stato così e lavoreremo in queste due settimane”.
Ti sei comportato da vero capitano tirando un rigore al minuto 103: avete parlato tra di voi per decidere chi doveva battere? “Era una responsabilità che era giusto prendersi in momenti così. Se non andava bene cercavamo un’altra scappatoia. Ma non sto attento a cose individuali, mi sentivo di tirarlo ed è andata bene. Un dispiacere finire in pareggio. Se devo vedere le cose positive questa squadra ha un’anima, anche non essendo sempre belli abbiamo dimostrato di avere qualcosa di importante”.
Cosa è successo in quei minuti di attesa dalla review? Come mai è passato tutto quel tempo? “Questa è una bella domanda. Non so come non si possa dare in diretta un rigore del genere, è da matti. È andato via. Ma fischia! Poi se fischio al massimo vado a rivedere, invece diceva che non c’era nulla. Si crea il parapiglia perché non fischia subito, questo è il problema. Al 95′ non dai un rigore così si creano problemi. Poi tante piccole cose negli ultimi 10 minuti sono state lasciate andare, Lazzari che crossa con una palese deviazione non data. Sono cose che ti fanno innervosire, è difficile trattenersi ed è normale che in alcune situazioni ti lasci andare ma sono cose di campo. Sul rigore mi aspettavo fischiasse subito perché era abbastanza netto”.
Come mai tutti questi infortuni? Avete fatto un approfondimento serio? Vi siete dati una spiegazione voi giocatori? “Da giocatore non pensi a qualcosa in particolare, pensi sempre a fare il possibile per evitare, dalla prevenzione a quello che si fa durante la settimana. Poi magari capita in maniera casuale che ci sia un momento in cui si fanno male tutti. Spero non sia niente di ‘oltre’. Stiamo invecchiando pure noi magari (ride, ndr), spero sia solo un momento”.
Un anno fa sei andato via senza che volessi andare via, oggi segni un rigore da capitano. Una rivincita? “No, io con la Lazio non ho rivincite. Ci sono stati momenti, l’anno scorso diciamo che doveva andare così. Forse ha fatto bene a tutti e due. La mia storia con la Lazio è questa, un tira e molla come in amore. Va bene così, sono contento di essere tornato a difendere i miei colori. Speriamo di toglierci qualche soddisfazione”.
Nazionale? Hai ricevuto segnali da Gattuso? “Ultimamente non ci ho proprio pensato. La Nazionale, al di là degli ultimi anni che siamo andati così così, ha un centrocampo di giocatori veramente forti anche a livello internazionale. Quindi non ci ho mai pensato. In generale in questi 10-12 anni di carriera sicuramente un mio piccolo dispacere c’è, ma in generale non è stato molto dipeso da me. Ci sono giocatori molto validi e auguro il meglio al mister e tutti i ragazzi. Poi se arrivasse una chiamata sarei contento di accettare”.




















