I tifosi biancocelesti dedicano i primi 15 minuti alla protesta verso il presidente Lotito, anche con una serie di cartelli
Lazio-Torino è una partita che racchiude mille significati, per l’una e l’altra squadra. Da una parte la situazione di classifica tutt’altro che rosea dei biancocelesti che stanno affrontando una stagione densa di problemi, dall’altra invece i granata che sono messi anche peggio e con un Baroni che pare abbia le ore contate. Soprattutto nel caso in cui non facesse risultato oggi.

Nella prima casalinga dopo il derby perso due settimane fa, il popolo laziale è tornato a ruggire in maniera forte e chiara nei confronti della presidenza e del patron Lotito. Rispetto allo sciopero paventato nei giorni scorsi, la Curva Nord ha invece scelto di farsi sentire con la voce e non solo. Oltre ai molteplici e consueti cori verso il numero uno della società biancoceleste, è comparso uno striscione che recitava così: “È inutile che provochi, a me nun me ce freghi. Sei troppo sbarajone, co te nun me ce metto. Io batto n’artra strada, io c’ho pazienza aspetto…”
È il verso di una canzone della tradizione scritta dai maestri Magni e Trovajoli, due totem della storia di questa città, dal titolo ‘Nun je dà retta Roma’. Intorno decine e decine di cartelli con scritto ‘Libera la Lazio’. In Curva Maestrelli invece campeggia “…Solo per amore… solo per la Lazio” Oltre alla protesta, però, anche spazio per un ricordo commosso dedicato a Furio Focolari, storico giornalista e voce dello sport italiano grande tifoso della Lazio. Chiuso il quarto d’ora iniziale, la Nord è tornata a sostenere solamente la squadra.




















