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Nuovo San Siro, tutta la verità: “Accuse ridicole a Inter e Milan”

La vicenda dello stadio tiene banco, chiarimenti sul ruolo del club nerazzurro e di quello rossonero e sugli aspetti finanziari della questione

Dopo diverso tempo, il progetto del nuovo San Siro sembra finalmente pronto a partire. Dopo l’approvazione in giunta comunale a Milano, si attende quella del Consiglio, per la vendita dello stadio a Inter e Milan. Le recenti polemiche sui due club e sulla legittimità dell’operazione vengono immediatamente spente: “Accuse ridicole”, secondo il giornalista Alessandro Giudice.

Stadio San Siro
Nuovo San Siro, tutta la verità: “Accuse ridicole a Inter e Milan” – Calciomercato.it (fonte: © LaPresse)

Commentando l’analisi dell’avvocato Felice Raimondo, che ha sgombrato da dubbi il campo relativamente alle proprietà dei due club, Giudice, giornalista del ‘Corriere dello Sport’ ed esperto di questioni finanziarie applicate al calcio e non solo, è stato categorico in un post su ‘X’: “Chi polemizza sulla presenza dei fondi nel calcio dovrebbe anche chiedere di chiudere la Borsa, visto che a Piazza Affari detengono il 60% delle blue chips. E’ malafede, lo stadio non passerebbe ai fondi ma a due club di diritto italiano. Se ne parla solo per inquinare i pozzi nella vicenda San Siro. C’è solo tanto provincialismo, ignoranza e cultura del sospetto”.

“Inter e Milan sono in regola”, il giornalista Alessandro Giudice fa chiarezza

Nel suo post, Giudice chiarisce ulteriormente il suo pensiero, spiegando perché la situazione di Inter e Milan è pienamente legittima, sempre sulla base dell’analisi di Raimondo.

Giorgio Furlani e Beppe Marotta
“Inter e Milan sono in regola”, il giornalista Alessandro Giudice fa chiarezza – Calciomercato.it (fonte: © LaPresse)

La catena di controllo di Inter e Milan è chiarissima, i due club sono in regola – ha affermato – Da una parte il vertice di Oaktree, dall’altra Gerry Cardinale. I documenti della Securities and Exchange Commission americani non scherzano, ci sono controlli stringenti negli USA. Per questo i dubbi sollevati da commercialisti improvvisati sono ridicoli. Quelle di mai dimostrate infiltrazioni mafiose o riciclaggi sono solo ombre da complottisti“.

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