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Israele-Italia, Tonali: “Che emozione con Gattuso. La squalifica mi ha fatto capire tanto”

Sandro Tonali ha parlato in conferenza stampa prima della sfida di Debrecen con Israele, tornando sulla sua crescita personale

DA DEBRECEN – Tra i protagonisti del nuovo corso di Gattuso c’è sicuramente anche Sandro Tonali, che si è ripreso alla grande la Nazionale dopo il rientro dalla squalifica. L’ex Milan è riuscito a tornare subito ad altissimi livelli diventando un leader degli Azzurri.

Sandro Tonali – calciomercato.it

Alla vigilia della sfida contro Israele, fondamentale per il percorso dell’Italia verso il Mondiali del 2026, lo stesso Tonali è intervenuto in conferenza stampa: “Stiamo bene, siamo contenti e siamo positivi ma sappiamo che non è finita. Non dobbiamo basarci su quanto fatto venerdì, sarebbe un grande errore, è un’atra storia. Abbiamo azzerato tutto, siamo pronti a tornare a divertirci tutti insieme”.

Preferite giocare davanti a pochi tifosi o meglio davanti a tanti tifosi come sarebbe stato se la partita si fosse giocata in Israele? “Dopo il riscaldamento i giocatori possono giocare in qualsiasi stadio. Io quando gioco mi concentro e basta, non collego più all’esterno. Anche quando abbiamo giocato con 80mila persone, per noi è uguale, giochiamo come fossimo al campetto e portiamo quanto preparato in settimana. Domani affronteremo un avversario da rispettare, hanno giocatori forti e non dobbiamo sottovalutare nessuno ma giocare il nostro calcio”.

Da quando sei tornato in Nazionale, mi sembra di aver visto un giocatore esploso in tutta la sua forza e nella qualità. Quanto è stato importante quanto accaduto (la squalifica, ndr) e quanto la Premier? “Entrambi. Quando sei in difficoltà lavori di più, capisci bene quali sono davvero le cose che vuoi fare e le cose a cui tieni. Poi la Premier mi ha aiutato, giochiamo un calcio differente, poco tattico ma molto veloce e rapido, fisico. Questa è la differenza che c’è con gli altri campionati. Ma non sono solo queste le cose, è il lavoro che c’è dietro tutti i giorni. Se ci tieni davvero a una cosa cerchi di dare sempre il 110% in qualsiasi posto, Serie A o Premier League.

Senti una scintilla diversa? “In allenamento abbiamo tirato fuori la voglia e la passione che c’era anche prima, ma era bassa. E l’abbiamo trasportata in campo. Nel calcio non è semplice. A Bergamo i primi 60 minuti sono stati difficili avendo creato tanto senza fare gol. Siamo rimasti positivi e poi siamo riusciti, è stato bello anche che dopo 60 minuti con tantissime occasioni non ci siamo mai disuniti e non abbiamo mai perso il coraggio di fare la giocata. La palla pesava. Sapevamo che avevamo bisogno di vincere, dopo l’1-0 ci siamo liberati cominciando la ‘seconda’ partita”.

“È stata una settimana intensa, dalla prima col mister. La mia storia la sapete benissimo, è sempre stato un punto di riferimento per me quando giocava e anche dopo. Mi ha trasmesso tanto. Soprattutto l’emozione della prima volta, averlo veramente vicino, sono felice di questo perché è stato ancora più bello farlo in Nazionale, per la storia che non ho avuto da lui. Mi porto tutto questo dentro e lo aggiungo a quello che avevo creato insieme a lui da solo.

“Volevamo riportare la voglia di vincere e giocare in Nazionale. Cinque anni fa era difficile da immaginare per me ma credo che nessun giocatore si aspetti una cosa così, era una cosa di fantascienza”.

Giocare con tanto campo ti diverte di più? “Ogni partita è differente, ultimamente ho giocato più da mediano a Newcastle, ma sì posso fare tutto, non ho problemi a cambiare la mia posizione. In Inghilterra si usa di più giocare con più spazio, ma è solo meno tattico. Ti devi ambientare, in teoria non è più divertente ma se c’è da correre non mi tiro indietro”.

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