Un momento imbarazzante che ha visto i bianconeri protagonisti: la decisione dell’arbitro è un caso senza precedenti
Il mondo del calcio da anni a questa parte si è evoluto, è andato avanti cercando di migliorarsi attraverso la tecnologia. E così il VAR ha spesso e volentieri risolto tanti casi dubbi ma, in molte altre occasioni creato rumore, scompiglio e discussione. Soprattutto sul quando e come intervenire, spesso risolto a discrezione del direttore di gara.

Nelle ultime ore, in Serie C, è scoppiata una vera e propria bufera. Da quest’anno è stato infatti aggiunto il FVS (Football Video Support) che permette ai due allenatori di richiedere un check al VAR in determinate condizioni e per un numero limitato di volte, durante la partita. Quello che è successo in Carpi-Juventus Next Gen – match terminato, alla fine, 1-1 – è qualcosa di clamoroso, di mai visto prima. Dopo essere andati in vantaggio i padroni di casa subiscono una ripartenza dei bianconeri, con gli attaccanti della Juventus fermati dal difensore del Carpi Lombardi che frena il filtrante alto con la mano. Almeno, in apparenza.
Il direttore di gara Francesco Zago ferma il gioco, doppio giallo per Lombardi che viene quindi espulso. Tutto normale, sembrerebbe. Ma in realtà le vibranti proteste dei giocatori del Carpi vengono seguite da una mossa astuta da parte del tecnico biancorosso Cassani che – così – ‘aggira’ il protocollo. Da regolamento il Var può essere interpellato in caso di rigori, gol, scambio di identità o espulsioni dirette. Proprio il caso di Lombardi, visto il doppio giallo, non rientrerebbe nelle condizioni necessarie a richiedere il tanto atteso check.
Caos in Serie C: chiede l’espulsione per il suo giocatore
E così Cassani chiede un challenge per rosso diretto nei confronti del suo difensore, per interruzione di chiara occasione da gol: con la sola intenzione di mandare al monitor l’arbitro, facendogli capire l’assenza assoluta del fallo di mano. Una strategia che, incredibilmente, ha funzionato.

Zago, una volta riguardata l’azione, si rende conto dell’errore e torna sui suoi passi. Un vero e proprio cortocircuito del regolamento quello che Cassani ha utilizzato per ‘salvare’ il suo difensore. Una volta ripreso il gioco l’arbitro ha infatti annullato la seconda ammonizione di Lombardi, con il Carpi che è rimasto in 11 al pari dei bianconeri di Brambilla. La richiesta del tecnico del Carpi, ufficialmente, risulta però sprecata. Una chiamata formalmente rigettata.
Perché da regolamento, se la chiamata non è corretta (come in questo caso, anche se ha ‘salvato’ il difensore) il Challenge viene scartato e ne resta solo un altro per il resto della partita. E una prima risposta sia da parte dell’AIA che della CAN C (Commissione Arbitri Nazionale della Serie C) sia stata già presa. Come sottolinea il giornalista Mirko Nicolino, già dalle gare di questo turno non sarà più possibile per gli arbitri accettare richieste di review presentate contro la propria squadra come fatto dall’allenatore del Carpi.




















