Il Consiglio di Stato ha confermato quanto già deciso nei giorni scorsi prima del ricorso della Figc sulla Carta Covisoc
Il Consiglio di Stato si è finalmente espresso sulla questone della famosa Carta Covisoc, ovvero la nota 10940 che contiene lo scambio, il dialogo, tra gli inquirenti Figc e la Covisoc.

Il 23 marzo scorso si è tenuta l’udienza al Consiglio di Stato, sull’obbligo da parte della Procura Federale di mettere a disposizione dei legali della Juventus, con Paratici e Cherubini in primo piano, questo documento. Il Tar si era già espresso perché la nota fosse consegnata agli avvocati bianconeri (come è stato), ma il presidente della Figc Gravina aveva fatto ricorso. In questi minuti è arrivato però il dispositivo del Consiglio di Stato che conferma quello del Tar: il ricorso della Federcalcio è stato infatti dichiarato “improcedibile”. Per cui è definitivo: la Juve, in particolari i legali di Paratici e Cherubini che l’avevano richiesta, potrà avvalersi dell’ormai celebre carta Covisoc per la propria difesa.
Juventus, cosa è la Carta Covisoc e a cosa serve
In realtà il documento era già stato consegnato al club bianconero l’11 marzo scorso, quando lo stesso Consiglio di Stato negò alla Procura Federale la sospensiva del provvedimento con cui il Tar imponeva che quella comunicazione fosse messa a disposizione delle difese.

Una ‘carta’ con cui la Juventus vorrebbe dimostrare che l’inchiesta sportiva era iniziata già prima di quanto comunicato ufficialmente, violando quindi le tempistiche imposte dalla procedura e configurando un vizio di forma in grado di invalidare la sentenza della Corte Federale d’Appello del -15 di penalizzazione. Anche se, a quanto pare, in quella ‘nota 10940’ la Juventus non sembrerebbe essere neanche citata. Da qui anche la richiesta di ricevere le altre comunicazioni collegate. Resta da valutare se il club bianconero vorrà comunque utilizzare questo ritardo, questo tira e molla, nelle proprie argomentazioni difensive.




















