Tutti i problemi del Napoli, dalle parole di Conte all’intervista shock di Noa Lang dopo la sconfitta: cosa non sta funzionando
Si è spenta la luce. A Napoli è blackout. Il 6-2 contro il PSV ha fatto emergere tutte le difficoltà di una squadra che solo qualche mese fa ha vinto lo Scudetto. A quella squadra, sottolinea Conte, vanno aggiunte le nove teste nuove entrate nello spogliatoio nel mercato estivo.

L’allenatore del Napoli sottolinea che non è semplice quando nuovi giocatori si inseriscono in un gruppo, specialmente così tanti. E forse “nove sono troppi” dice nel post partita dopo la sconfitta. Ma il club azzurro non aveva chance. Tutti gli acquisti sono stati concordati con lo staff tecnico e servivano innesti importanti per dare profondità alla rosa. D’altronde, se si voleva competere su più fronti non si poteva pensare di fare un’intera stagione da 60 partite e più con 15-16 calciatori.
Al di là di questa uscita di Conte che lascia qualche perplessità, il mister in conferenza alza la voce ed evidenzia una situazione poco tranquilla dello spogliatoio dopo appena dieci partite: “I vecchi giocatori devono alzare i giri, anche i nuovi. Bisogna ritrovare la compattezza dell’anno scorso. Dove ognuno aveva un unico obiettivo e non c’erano obiettivi personali. C’era un’unica visione: il Napoli. C’era solo il bene per Napoli. Il bene del singolo non serve a nulla”. Poi il tecnico sottolinea che all’interno del gruppo si sono create alcune dinamiche spiacevoli: “Per via di tante cose che sono state montate, si son create tante situazioni che io mi sono divertito a vedere dall’esterno. Napoli e napoletani non devono essere presi per il culo“.
Noa Lang sgancia la bomba: “Con Conte ho parlato una volta…Meglio che non dico nulla”
Nel pieno della tempesta, arriva una nuova ondata devastante che diventerà un caso internazionale. Noa Lang ha rilasciato un’intervista nel post partita ai microfoni della tv olandese Ziggo Sport. L’ex PSV vuole giocare, sta avendo tante difficoltà e non viene utilizzato come avrebbe immaginato quando ha firmato il contratto: “Gioco poco? Preferisco non dire nulla a riguardo. Penso che chiunque vuole giocare. Io mi sto allenando duramente. Devo mordermi un po’ la lingua, ma non ho altra scelta perché ho firmato un contratto qui”.

Alla domanda se ha parlato con l’allenatore Conte della sua situazione, la risposta è scioccante: “Non parlo così tanto con Conte. È successo solo una volta“. Quest’intervista, chiaramente è diventata subito un caso in Olanda. Noa Lang in Eredivisie ha fatto la differenza, mentre in Serie A non riesce ad avere una chance. E il rapporto con il suo tecnico non sembra idilliaco.
Nei Paesi Bassi è stata già commentata in diretta televisiva da due ex calciatori olandesi come Theo Jansen e Boudewijn Zenden, i quali sono rimasti profondamente colpiti dalle parole di Noa Lang. Per l’ex Barcellona e Liverpool quest’uscita non migliorerà i rapporti tra giocatore e allenatore: “Non credo che la situazione migliorerà dopo stasera. So come funziona all’estero. I titoli saranno “Conte non parla con Noa Lang”. Conte saprà presto di questa intervista”. Jansen, invece, sostiene che Noa Lang “Non arriva a fine stagione“.
Napoli, cosa non sta funzionando
La partita contro il PSV in Champions League ha evidenziato una squadra non più squadra. Si è disunita subito, troppo facilmente, alle prime difficoltà. Conte ha ragione quando sostiene che manca l’anima dell’anno scorso, serve trovare alchimia subito. E i due ritiri estivi non sono stati abbastanza per la creazione di un gruppo solido, con tanti elementi aggiunti nel corso dell’estate.

Soprattutto i calciatori non devono avere obiettivi personali, ma ragionare di squadra. Ed è stato proprio questo il segreto della passata stagione. Una ventina di uomini che lottavano per un unico obiettivo. Ora è anche evidente che per sgomitare e cercare spazio, i calciatori – forse specialmente i nuovi acquisti – stiano pensando alle singole prestazioni. Un po’ come Noa Lang, che fatica a trovare spazio e che dopo 3 mesi dall’inizio di stagione già è nervoso, stanco e deluso del suo impiego. Uno spogliatoio ‘spaccato’ tra nuovi e vecchi. Anche capitan Di Lorenzo ha sottolineato che sia i calciatori dello Scudetto che quelli nuovi devono darsi una mossa e di più.
A questo Napoli non manca solo l’obiettivo comune e un’anima. Manca anche gioco. Conte usa 4 centrocampisti per mantenere il pallino del gioco. Esperimento fallito in Olanda. Certo, manca Lobotka. Ma a questa squadra sembrano mancare idee alternative: il gioco viene proposto solo a destra, sulla fascia Di Lorenzo-Politano. Eppure a sinistra c’è l’uomo del momento, Leonardo Spinazzola, da cui è scaturito proprio il primo gol di McTominay. Serve maggior imprevedibilità. Serve qualcosa di diverso, perché le squadre avversarie studiano. Conoscono tutto del Napoli di Conte.




















