Il caso della domenica in casa Juventus è senza dubbio Timothy Weah: l’agente del giocatore ha avanzato un pesante j’accuse contro un elemento della dirigenza bianconera
Non è un mistero che la posizione di Weah dentro alla rosa della Vecchia Signora si è fatta molto più complicata quando, proprio per come è stata gestita, ha fatto saltare l’operazione con il Nottingham Forest. Una scelta che, per primi, vi abbiamo racontato qui sulle pagine di Calciomercato.it e che è costata il Mondiale per Club all’americano.

Tornato dalla manifestazione che si teneva nel suo paese natale, la situazione di Weah è rimasta chiara: continua a essere un elemento in uscita. Sempre su queste pagine vi abbiamo raccontato come il Marsiglia sia in pole position, avendo già un accordo di massima col calciatore e avendolo conquistato con il progetto tecnico che Roberto De Zerbi ha in mente per lui. Le richieste avanzate dalla dirigenza bianconera a quella dei francesi, però, sono molto alte e ora l’affare è a rischio: ecco perché l’agente di Weah ha rotto il silenzio.
Weah contro Comolli, ora è sfida aperta: Juventus e Tudor in imbarazzo | CM.IT
L’agente di Weah, Badou Sambague, ha indicato in un elemento solo della dirigenza bianconera il colpevole della situazione in cui versa il suo assistito, salvando totalmente gli altri due che prendono le decisioni. Con chi ce l’aveva? Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, l’agente dell’americano ha indicato in Damien Comolli il principale responsabile di questa vicenda.

Assolti in toto, invece, sia per Giorgio Chiellini sia per Igor Tudor. Entrambi sono stati etichettati come coloro che hanno e che stanno cercando soluzioni, mentre il dirigente francese continua a creare problemi. Un’accusa forte quella del procuratore di Weah, che imputa a Comolli di star perpetrando una vendetta nei confronti del giocatore per non aver accettato il trasferimento al Nottingham Forest. Ora la Juve si trova a dover gestire questa emergenza mediatica, cercando di ricucire e chiudere il rapporto in maniera meno dannosa possibile. Una situazione scomoda, come quella di Igor Tudor, che non potrà puntare sul giocatore senza schierarsi contro la nuova dirigenza.




















