Non sarà Claudio Ranieri il prossimo Commissario tecnico della Nazionale dopo l’esonero sulla panchina azzurra di Luciano Spalletti
Ore 10:35 – Ranieri ha aperto, ha valutato la proposta della Figc e alla fine ha detto no. Dopo ore di confronti e valutazioni anche con il suo staff, il dirigente giallorosso si è reso conto che il doppio incarico avrebbe potuto creare ambientali ma anche tecnici, essendo sotto contratto con la Roma e un uomo di fiducia del club. I Friedkin, per riconoscenza, non gli avrebbero vietato di lavorare anche per la Nazionale, ma hanno realizzato che, dal punto di vista operativo, una doppia gestione avrebbe generato delle difficoltà. Ranieri ha deciso quindi di dare assoluta priorità alla Roma e di rispettare l’impegno preso con la proprietà americana.
Claudio Ranieri non sarà il prossimo Ct della Nazionale. Sono state ore lunghissime per il tecnico di San Saba, nel frattempo diventato senior advisor della Roma, quelle che sono seguite alla chiamata di Gabriele Gravina e alla sua offerta di allenare l’Italia.

Una proposta allettante a dire poco, che ha tentato parecchio Ranieri. Ci ha pensato e ripensato, ne ha parlato con la famiglia e con i Friedkin, che gli avevano dato una disponibilità di massima.
Alla fine ha prevalso l’impegno ai giallorossi, con un Gasperini annunciato solamente qualche giorno fa e la ‘firma doppia’ Friedkin-Ranieri. E poi i suoi tifosi, quelli romanisti, non la stavano prendendo bene. Rischiava di rovinare, magari solo in parte e non per tutti, lo splendido rapporto con loro. E questo non ha prezzo, né Nazionale. Oltre alla questione tifosi, c’era poi il nodo regolamentare e contrattuale difficile da superare.
Nazionale, torna in auge Pioli, ma resta anche l’interesse della Fiorentina
A questo punto si riapre completamente il toto-Ct. Ranieri era il primissimo nome, la grande scelta, quella più logica e di qualità, ma anche giusta per la piazza che lo chiedeva a gran voce. “Ringrazio il presidente Gravina per l’opportunità, un grande onore, ma ho riflettuto ed ho deciso di restare a disposizione della Roma nel mio nuovo incarico in modo totale. I Friedkin mi hanno dato il loro pieno supporto e appoggio per qualsiasi decisione avessi preso riguardo alla Nazionale, ma la decisione è solo mia”, le sue parole all’Ansa.

E ora? Per la FIGC le cose si complicano, perché di alternative ce ne sono pochissime. La prima, quella più spendibile, è Stefano Pioli in uscita dall’Al Nassr. Ha una clausola che gli permette di liberarsi senza troppi problemi nel caso decida di andare via. Un accordo che alcuni definiscono ‘blindato’ a suo favore, che potrebbe seriamente percorrere in caso di chiamata del presidente Gravina. Altri piani non ce ne sono di concreti al momento, si dovrà aprire un casting vero e proprio. L’ex Milan può firmare da luglio, e ha dato però anche disponibilità alla Fiorentina, con cui è in contatto da diverse settimane.