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Carlo Ancelotti: dai successi con Milan e Real al bivio del futuro, il destino incerto del più vincente

Una storia di successi con club storici, fino a un bivio nel destino del tecnico italiano più vincente nella storia del calcio: il racconto 

Carlo Ancelotti serio
Carlo Ancelotti: dai successi con Milan e Real al bivio del futuro, il destino incerto del più vincente (Calciomercato.it)

Chi l’avrebbe mai detto che quel ragazzotto nato a Reggiolo nel giugno del 1959 sarebbe diventato l’allenatore italiano più vincente nella storia. E chi, ancora, avrebbe immaginato che anche da calciatore avrebbe collezionato trofei su trofei, non lasciando mai l’Italia. Non molti, in un’epoca in cui le partite si vedevano ancora in bianco e nero.

Oggi, che invece la tecnologia è entrata ampiamente nelle nostre vite, diventandone una componente fondamentale, Carlo Ancelotti si deve scontrare con una nuova dura realtà: il suo futuro non è più così sicuro. Gli anni passano e anche il mister dal sopracciglio alzato potrebbe andare incontro a un bivio imprevisto, che, anche in questo caso, nessuno avrebbe immaginato solo un anno fa.

Ma è necessario fare prima un passo indietro, provando a ripercorrere le tappe principali nella storia di Ancelotti. Gli appassionati conoscono a memoria i suoi successi e i suoi fallimenti. Ma è proprio il suo percorso di vita che potrebbe condizionare le prossime scelte in carriera.

Ancelotti, gli anni da calciatori: i successi con Milan e Roma

Dopo aver calpestato per la prima volta i campi da gioco con la maglia del Reggiolo, a 16 anni passa nell’Under 19 del Parma. Siamo a metà anni ’70 e i ducali vengono subito colpiti dalle prestazioni di quel centrocampista. Nel giro di un anno viene chiamato in prima squadra, dove resterà per 3 anni. Il tempo necessario per maturare, così che, a 20 anni compiuti, arriva la Roma.

Carlo Ancelotti a fine anni '80
Ancelotti, gli anni da calciatori: i successi con Milan e Roma (Ansa) – Calciomercato.it

In giallorosso passerà ben 8 anni, riuscendo a vincere il secondo scudetto nella storia giallorossa, quello del 1982/83 e ben 4 Coppe Italia, con la prima che mancava nella capitale da oltre 10 anni.

Nel 1987, la svolta della sua vita: il Milan. Per 3 milioni si trasferisce nel club che lo ha reso grande. Con i rossoneri vive le sfide contro Maradona ed è tra i protagonisti della grande epopea milanista. Alla prima stagione vince subito lo Scudetto, mentre tra il 1989 e il 1992 alza due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee, una Supercoppa Italiana, una Coppa Intercontinentale e un altro Scudetto.

Questo sarà anche l’ultimo trofeo che vincerà in carriera, dato che al termine di quella stessa stagione, la 91-92, deciderà di ritirarsi. A 33 anni, Ancelotti capisce che è il momento di fermarsi, ma soltanto con il pallone tra i piedi. Perché è da quel momento che inizia la seconda parte della sua storia.

L’Ancelotti allenatore: l’italiano più vincente di sempre

Appena dopo il ritiro, decide di accompagnare il suo mentore Arrigo Sacchi nel percorso sulla panchina dell’Italia. Farà da vice per 3 anni, fino al 1995, un’esperienza che lo farà crescere e che gli farà apprendere le arti di un nuovo mestiere.

La sua prima avventura ufficiale da allenatore è alla Reggiana, per poi tornare nel Parma, dove tutto era iniziato anche da giocatore. Dal 1996 al 1998, guida i ducali per 87 partite, con una media di 1,76 punti a gara. Non alzerà trofei, ma l’esperienza in una realtà che era diventata grande nei primi anni ’90 gli diede un boost importante verso i top club.

Carlo Ancelotti vincitore della Champions League
L’Ancelotti allenatore: l’italiano più vincente di sempre (LaPresse) – Calciomercato.it

A febbraio del 1999 lo chiama infatti la Juventus. Con i bianconeri il feeling non è dei migliori e ancora oggi gli viene rinfacciata la storica scelta di schierare Henry terzino, tant’è che non alza alcun titolo neanche con i bianconeri, prima dell’addio nell’estate del 2001.

Casa sua, però, è sempre stata il Milan e i fatti lo dimostrano. Dal novembre 2001 al giugno del 2009 allena per 420 volte i rossoneri vincendo 2 Champions League, una Coppa del Mondo per Club, 2 Supecoppe Uefa, una Supercoppa Italiana, una Coppa Italia e uno Scudetto. Nel 2006 sarà anche eletto come allenatore dell’anno.

Gli creerà un’eredità infinita, che gli permetterà di allenare in seguito Chelsea, Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Napoli, Everton e due volte il Real Madrid. Vince praticamente ovunque (almeno uno scudetto con Chelsea, PSG, Bayern e Real). Il suo momento buio lo vive proprio con il Napoli, con un triste secondo posto e un ancor più tremendo esonero dopo l’ammutinamento della squadra.

Così come le due anonime stagioni all’Everton, dove ottiene una media di 1,60 punti a partita in 67 gare come allenatore. La dimostrazione che Ancelotti è fatto per la gestione delle grandi squadre. Il suo ritorno a Madrid nel 2021 segna l’exploit definitivo con altri 13 titoli vinti con i Blancos. Conquista tutto, almeno un titolo per ogni stagione. Un re indiscusso.

Il bivio sul futuro: cosa succederà ad Ancelotti

E siamo giunti ai giorni nostri. Quella di quest’anno potrebbe essere l’ultima stagione di Carlo Ancelotti sulla panchina del Real Madrid. L’avventura sembra giunta alla sua conclusione. Il contratto con i Blancos scadrà nel 2026, ma è il rapporto con la realtà madridista che appare ormai concluso.

Ancelotti in panchina
Il bivio sul futuro: cosa succederà ad Ancelotti (LaPresse) – Calciomercato.it

Niente Champions League, niente Coppa di Spagna, e, forse, niente Liga. Il Barcellona potrebbe vincere il campionato, lasciando al Real solo la Supercoppa Europea per quest’anno. Ma quale sarà il suo futuro? Il bivio è proprio questo. Il tanto chiacchierato Brasile sembra allontanarsi, eppure un’avventura in solitaria in una Nazionale gli manca davvero.

Sullo sfondo resta anche la Roma, club con cui ha vinto tanto, come vi abbiamo raccontato, ma che non ha mai allenato. Può essere il momento giusto, ma l’esperienza con il Napoli può condizionare questa scelta. La piazza, però, sembra volerlo, soprattutto per la sua esperienza e il blasone. Un altro anno a Madrid? Un’altra ipotesi che non può escludersi a priori. Insomma, l’estate di Ancelotti si preannuncia rovente, con un futuro ancora tutto da scrivere.

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