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Lazio, caos dopo i rigori col Bodo: non solo Baroni, i tifosi se la prendono con Romagnoli

Sul banco degli imputati dopo la cocente eliminazione in coppa, i tifosi biancocelesti hanno messo sia l’allenatore che il difensore in quel momento capitano

È il giorno dopo la cocente eliminazione della Lazio ai quarti di finale di Europa League, una delle delusioni più grandi della storia sicuramente recente del club biancoceleste. A Formello, ma ovviamente non solo, ci si lecca le ferite provando a ripartire a tre giorni da un’altra partita fondamentale. A Genova la squadra di Baroni dovrà fare in modo di non buttare definitivamente quanto di buono comunque fatto fino ad ora. E una classifica che tiene la Lazio ancora perfettamente in corsa per un posto in Champions o comunque in una coppa europea.

Alessio Romagnoli (LaPresse) – calciomercato.it

Ma dopo una serata del genere, sono giuste e doverose anche e analisi di quanto successo. Che non va cancellato, anche perché rischia di avere ripercussioni sul resto della stagione e su alcune dinamiche di spogliatoio. Vi abbiamo raccontato ieri sera della furia di Matteo Guendouzi, migliore in campo, leader e forse proprio per questo il più arrabbiato. Il francese si è sbrigato ad andare sotto la curva per ringraziare e salutare i tifosi, ma staccato dalla squadra. Poi subito si è diretto a passo svelto verso il tunnel degli spogliatoi, visibilmente nervoso. Il vice di Marco Baroni, Del Rosso, ha provato a dirgli qualcosa, ma con l’unico effetto di accendere ulteriormente Guendouzi. Che ha reagito a brutto muso, agitando il dito, ha risposto per le rime. Lì c’era anche Baroni, che da dietro ha provato a calmare il francese, ormai impossibile da tenere. Ce l’aveva con la squadra e i compagni, a cui ha intimato di “tirare fuori le palle” visti i rigori pessimi calciati.

Bufera Lazio sui calci di rigore col Bodo: accuse a Baroni e Romagnoli

Zaccagni nel postgara ha provato a spegnere, rimandando tutto a oggi: “Nessuno si è tirato indietro, domani ne parleremo a mente lucida”. Secondo Marco Baroni, invece, dal dischetto è andato “chi se la sentiva”. Compreso un Castellanos che da oltre mezz’ora non camminava più. Analizzando per logica la frase del tecnico, cioè che appunto ha calciato i rigori quelli che se la sono sentita, la prima associazione è che tra questi cinque calciatori non c’è stato Alessio Romagnoli. Ovvero chi ha preso un po’ per mano la squadra nelle ultime settimane con gol a ripetizione, chi aveva la fascia al braccio dopo l’uscita di Zaccagni.

L’associazione logica porta a pensare che lui, così come però Matias Vecino che era appena entrato ed era il più esperto e ‘anziano’ in campo, abbia preferito non andare sul dischetto. Anche perché tutti quanti se li aspettavano entrambi a battere questo rigore. Anche i tifosi sui social si sono scatenati contro il numero 13 per non essersi presentato per un tiro della serie decisiva. E molti chiaramente accusano invece Baroni nella compilazione della lista. Da lì gli errori di Noslin, Tchaouna e Castellanos: i primi due completamente inesperti a certi livelli e con palloni così pesanti, oppure come il Taty non in condizioni forse neanche di prendere la rincorsa. Sette anni fa, ironia della sorte, lo stesso Romagnoli calciava l’ultimo rigore in un Lazio-Milan di Coppa Italia eliminando la sua Lazio, chiedendo scusa alla Nord. Notizie certe ancora comunque non ce ne sono, ma oggi sarà sicuramente un colloquio fondamentale a Formello per capire quanto effettivamente è successo in quei minuti concitati.

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