Paolo Di Canio attacca tutti e critica anche la divisa con cui i rossoneri sono scesi in campo contro la Lazio mentre l’allenatore ha sbagliato tutto
Il Milan cala sempre più a picco. Contro la Lazio è arrivata l’ennesima sconfitta beffa, la terza consecutiva dopo Torino e Bologna che almeno erano arrivate in trasferta. E invece ecco tornare il ko casalingo che mancava addirittura dal 29 ottobre, quando a espugnare San Siro era stato il Napoli per 2-0. Il rigore di Pedro al 98′ è stato un colpo durissimo per tutto l’ambiente, probabilmente quello definitivo per il campionato dei rossoneri. La squadra di Conceicao si trova adesso lontanissimo, almeno 9 punti, dal quarto posto Champions a 11 partite dal termine. Ma in generale anche l’Europa, sembra un obiettivo complicatissimo da raggiungere perché in 6 punti rispetto alla qualificazione in Conference davanti ci sono Roma, Fiorentina e Bologna.

Tanti, per non dire tantissimi, gli aspetti che in questo momento al Milan proprio non vanno per niente. In un contesto del genere anche il colore della maglia diventa elemento e simbolo di qualcosa che non quadra. A concentrarsi su questo aspetto – ma non solo – è stato Paolo Di Canio, che a ‘Sky Calcio Club’ non ha gradito la scelta di vestire la quarta divisa, lontana dall’identità rossonera. “Voi riderete, ma io guardo tutto. Pensando allo stile. La divisa del Milan, dalla pancia in su è la maglietta del Belgio, dalla pancia in giù quella del Portogallo. Ma che roba è?”
L’ex attaccante della Lazio spiega: “In questo momento di identità, le maglie rossonere, giochi in casa. Sembra una cavolata, ma sugli spalti ci sono le bandiere, le sciarpe rossonere. Io capisco il marketing, perché dobbiamo stare al passo coi tempi moderni, vendere di più, la maglia. Però ci sono momenti e momenti. Ti presenti così nel momento più delicato della stagione. Ci sono altre problematiche, certo, questo è un dettagliuccio”.
Milan, Di Canio non risparmia Conceicao: “Disastroso anche tatticamente, rapporti deteriorati. Serve Tassotti”
E le altre problematiche sottolineate da Di Canio sono sicuramente da ricondurre allo stesso Conceicao: “Mi sembra impossibile che possa sistemare i problemi. I rapporti si sono deteriorati da subito, fin dai primi giorni. Guardate Joao Felix, in campo a prescindere anche se non rende. Questo crea enormi problemi agli altri. Poi è molto limitato Reijnders, lì in mezzo al campo. È una squadra molto fragile, che ha problemi anche nei rapporti. È una caduta libera totale, è molto difficile pensare che non continui questa caduta a meno che non si facciano scelte forti e coraggiose. L’ambiente e l’etica sono un disastro”.

Ma non solo: “Anche tatticamente è un disastro. Conceicao non sta facendo nemmeno le mosse base a livello di tattica in difesa. C’è un problema grave nell’atteggiamento, soprattutto nella zona di sinistra con Theo e Leao che, veramente, a volte fanno delle scelte incredibili. Ognuno pensa per sé in questa squadra”. La soluzione qual è per Di Canio? “Serve una soluzione alla Ranieri, un tecnico di assoluto spessore ed esperienza che possa provare a cambiare gli scenari. Faccio un nome: Mauro Tassotti, non ha mai allenato per primo ma è stato 30 anni affianco ai più grandi di sempre. Con lui ci sarebbe decenza, dignità, senso di appartenenza e dialogo coi giocatori: col suo eventuale arrivo non si potrebbe scappare più. Non dico che opterei per un cambio in questo momento, ma se ci dovesse essere, Tassotti sarebbe il nome più adatto”.