Il tecnico bianconero si gioca il futuro in questo finale di stagione, tra la Champions e il rapporto con lo spogliatoio, mentre torna lo ‘spettro’ Conte
L’eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli imbottito di ragazzini, abbinata a quella di Champions League di una settimana prima che peserà parecchio soprattutto il prossimo anno, rischia di lasciare pesanti strascichi in casa Juve. Nel postpartita di mercoledì lo sfogo di Thiago Motta e subito dopo di Mattia Perin, ieri invece la presa di posizione di Cristiano Giuntoli. La società ufficialmente conferma la fiducia all’allenatore italobrasiliano, che ha comunque il coltello dalla parte del manico per il quarto posto, visto che la Lazio è a -2, ma con l’impegno gravoso dell’Europa League, e il Bologna è a -4.

In queste ultime 12 giornate la Juve dovrà consolidare questa posizione in classifica, provando magari anche ad accorciare su chi sta davanti. Lo scudetto è lontanissimo, 8 punti, ma è importante più che altro dare segnali di crescita anche in vista della prossima stagione. Tanto da convincere tutti, sia la piazza che la stessa dirigenza, a confermare in maniera solida questo progetto. Anche se intanto spuntano voci e indiscrezioni su uno spogliatoio che non sarebbe proprio felicissimo dell’allenatore. E i presupposti non sono particolarmente incoraggianti, giudicando lo sfogo di un calciatore bianconero rivelato da ‘Il Corriere della Sera’. “Non lo sopporto, e non sono l’unico”, avrebbe confidato un giocatore a un amico spiegando poi anche alcuni dei motivi.
Juventus, Motta sotto osservazione: rivelato lo sfogo di un calciatore
La posizione di Thiago Motta, per forza di cose, scricchiola anche se al momento – come vi avevamo già raccontato nel postgara di mercoledì – non rischia l’esonero. Riflessioni saranno fatte inevitabilmente e saranno relative al risultato in campionato, ma anche al rapporto con lo spogliatoio. “Dobbiamo capire che dobbiamo meritarci tutti i giorni di stare qui dentro e di non pretendere delle cose senza dare. Abbiamo dimostrato di non poter pretendere niente”, la frase che il tecnico ha pronunciato volendo mandare una frecciata alla squadra.

“Non sai mai cosa aspettarti, da titolare a 90 minuti in panchina“, prosegue lo sfogo del calciatore raccontato da ‘Il Corriere della Sera’. Una questione meramente di rapporti e di gestione del gruppo, dalle scelte di formazione alla vicenda della fascia di capitano e non solo. Dal punto di vista tecnico e tattico la fiducia c’è assolutamente, tutti più o meno convinti che Motta in quell’aspetto possa diventare un top. L’ex Bologna continuerà a essere sub iudice, anche con la Champions: all’interno della società infatti – si legge ancora sul quotidiano – c’è chi ha ripensato a un’idea già in mente un anno fa. Ovvero riprendersi Antonio Conte, che resta comunque un mero pensiero.