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Moggi ancora all’attacco di Sarri: “Perché non ti sei dimesso?”

Prosegue il botta e risposta tra Maurizio Sarri e Luciano Moggi, nuovo attacco dell’ex dirigente: “Perché non ti sei dimesso?”

In una settimana ricca di impegni europei che non ha riservato colpi di scena o temi caldi da analizzare, è spuntata fuori anche una polemica a distanza tra Maurizio Sarri e Luciano Moggi.

Moggi ancora all'attacco di Sarri: "Perché non ti sei dimesso?"
Maurizio Sarri (Ansa Foto) – Calciomercato.it

L’ex dirigente di Juventus Napoli ha parlato dell’operato del tecnico toscano, che ha risposto in maniera piccata colpendo un tasto dolente: “Non rispondo a chi è radiato, altrimenti mancherei di rispetto a tutti quelli che non sono radiati”. Un gancio destro in piena regola, che evidente è andato a segno perché la contro-risposta di Luciano Moggi non si è fatta attendere ed è arrivata con grande forza. Ecco cosa è successo.

Moggi risponde a Sarri: “La verità è che quando perdi la colpa è sempre di altri”

Sulle pagine di Libero, dove è uno degli editorialisti, Luciano Moggi ha risposto a tono a Maurizio Sarri: “Troppo facile infierire su chi ha subito quello che ho subito io. Darmi del radiato è stato facile per te”.

Moggi risponde a Sarri: "La verità è che quando perdi la colpa è sempre di altri"
Moggi (Ansa Foto) – Calciomercato.it

Ma è nella fase conclusiva dell’articolo che Luciano Moggi accentua la critica nei confronti del tecnico della Lazio, che più volte ha dichiarato di aver chiesto un determinato tipo di giocatore e di averne ricevuto uno diverso negli ultimi anni nella Capitale. “Potevi dare le dimissioni allora, perché non lo hai fatto?” Così lo incalza Moggi. “Perché ti lamenti solo ora? La verità è che quando vinci sei un fenomeno, quando perdi la colpa è di altri, in questo caso di Lotito“. Infine, per concludere la polemica che li vede protagonisti, Moggi chiosa: “Cerca altre scuse se vuoi distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dall’andamento zoppicante della squadra da te allenata, senza utilizzarmi come parafulmine”.

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