“Ho sbagliato con Spalletti”, ma per eccessiva bontà: a De Laurentiis mancano solo i pandori

De Laurentiis ammette gli errori su Garcia e Spalletti: riuscendo a denigrare l’impresa più bella che abbia mai completato

Lo stadio ad Afragola, soprattutto il centro tecnico di proprietà in un tot di mesi. Con mezzi propri, con soldi propri. Visto che siamo in pieno clima sanremese, tanto vale scomodare ‘Parole parole’, quella meravigliosa hit di Mina che dal 1972 celebra in musica coloro i quali dicono tante cose. Quelle che, oggi, Aurelio De Laurentiis ha detto: e tornando al calcio, facendo anche un brutto autogol.

De Laurentiis contro Spalletti in conferenza
De Laurentiis con Spalletti (LaPresse) – Calciomercato.it

 

Resta da capire quello che verrà fatto delle tante cose, come verrà fatto. Ad esempio, nelle due ore di conferenza stampa di oggi non è stato presentato un progetto, uno studio di fattibilità. De Laurentiis è così: bisogna credergli sulla parola. In 19 anni ha dato tanto al Napoli, non c’è dubbio. Ha tenuto la squadra lì in alto come non era mai successo nella sua storia.

Non è ancora il presidente più vincente, se si guarda ai grandi trofei. Sicuramente è quello con la maggiore prosopopea. Quello che meglio nasconde i propri limiti, trasformandoli in pregi. Un oratore straordinario da questo punto di vista, il miglior venditore di sé possibile.

De Laurentiis tra gli sbagli con Spalletti ed i fantasmi-scudo

Un venditore che ammette gli errori, ma che sono quasi leggibili come banali ‘errori di comunicazione’: perché il patron del Napoli è un uomo, a sua detta, troppo buono ed anche simpatico, empatico si potrebbe aggiungere. Su Spalletti ha sbagliato, a suo dire, a lasciarlo andar via per eccessiva comprensione del desiderio del tecnico di tornare in campagna.

De Laurentiis contro Spalletti in conferenza
Aurelio De Laurentiis (LaPresse) – Calciomercato.it

 

Nessun riferimento vero ai rapporti personali, lì non si scende nei dettagli. Nessun riferimento ad un dato: una società che ha un’opzione su un professionista del livello di Spalletti e pensa con una pec di risolvere ogni problema. Massimiliano Allegri ha sempre detto che nel calcio esistono i livelli: il primo vero errore di De Laurentiis è stato quello. La presunzione di non capire il livello di Spalletti, di pensare di poter esser uno che impone qualcosa ad uno come Spalletti.

Quello che c’è parso un livore da innamorato ancora tremendamente ferito, uno rimasto con il cuore e la testa incastrati nel passato, ha portato ad illazioni (da De Laurentiis stesso definite così) che hanno sminuito l’impresa sportiva (e forse della sua vita) più bella mai realizzata.

Lo scudetto è stato qualcosa che ha immortalato lacrime che da Napoli sono arrivate in Australia o in Canada. Milioni e milioni di persone hanno pianto di gioia, si sono sentite unite. Difficilissimo pensare che un cinepanettone o una serie tv possano arrivare a tanto. Eppure, il livore ha fatto venir fuori illazioni, tesi senza contradditorio, verità senza possibilità di verifica, una deminutio incredibile della cifra di calcio espressa con i cali di marzo o le sconfitte in Champions.

Il Napoli di Spalletti, molto fuori dal podio italiano per monte-ingaggi, che ha insegnato calcio all’Europa, visto come una contingenza fortunata: o meglio. Sono io, Aurelio, che ti ho dato gli strumenti: anche perché non sono mancate le sottolineature di come all’Inter o alla Roma il tecnico non abbia vinto.

Insomma, De Laurentiis è come un influencer che sbaglia per fare beneficenza, i suoi pandori maldestri sono Spalletti, Giuntoli, Garcia, etc etc.

Giusto dare il beneficio del dubbio: magari, un giorno Spalletti racconterà la sua verità. E di certo Napoli, come Firenze o altre città potrà avere, dopo quasi 20 anni di presidenza De Laurentiis, un centro sportivo all’altezza con progetti concreti e visibili il più presto possibile.

 

 

 

 

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