Inchiesta scommesse, nuovo attacco: “Non dovrebbe venirgli in testa”

La vicenda scommesse agita il mondo del calcio italiano: interviene Mauro Berruto, ex ct dell’Italvolley, oggi deputato

Il nuovo caso che agita il mondo del calcio finisce sotto i riflettori anche della politica. A parlarne, intervenuto al canale Twitch di Tv Play, è l’ex ct dell’Italvolley Mauro Berruto, attualmente deputato.

Berruto sul caso scommesse
Sandro Tonali (LaPresse) – Calciomercato.it

“Il mondo del calcio ne esce con le ossa rotte, continua a mettere sotto il tappeto e così allontana i suoi tifosi. Non trascorrono due mesi senza che accadano fatti spiacevoli. C’è una norma che vieta ai tesserati di scommettere: ci mancherebbe altro aggiunto, non dovrebbe neanche venirgli in testa. Poi le scommesse illegali sono un altro capitolo”.

Berruto continua: “Fortunatamente c’è un limite per la pubblicizzazione delle scommesse sportive, almeno per il calcio. È una cosa da controllare: c’è una mia proposta di legge per istituire un fondo annuo da 80 milioni per promuovere la cultura dello sport e combattere la ludopatia. Nella proposta si parla di una extra tassazione sugli utili generati, andando così a finanziarie lo sport di base e la lotta alle ludopatie”.

Inchiesta scommesse, Berruto: “Sotto scacco di Corona”

L’ex ct della Nazionale di pallavolo non usa parole tenere nei confronti di Fabrizio Corona. “Siamo sotto scacco di un personaggio come lui che non ha una storia cristallina alle spalle  e che ha deciso di suscitare interesse nel modo descritto. Questa carrellata di nomi fatta è un modo per tenere alta l’attenzione e non è bello. Ma in questa vicenda, non so dove partire per definire cosa è peggio”.

Caso scommesse, parla Mauro Berruto
Fagioli (LaPresse) – Calciomercato.it

Berruto continua la sua analisi specificando che “l’articolo 24 è molto chiaro e va fatto rispettare”. Per il deputato, la soluzione è “che nessun professionista possa scommettere sul proprio sport o su altri. Lo sport comporta diritti ma anche doveri ed è un dovere per chi ha nella sua professione la possibilità di guadagnare grazie allo sport rifiutare la tentazione della scommessa. Uno sportivo non deve poter scommettere, anche per le scommesse legali”.

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