Caos Pogba, slitta la data delle controanalisi: il motivo

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda che lega il centrocampista della Juventus alla positività scaturita dai controlli antidoping, ecco la nuova data delle controanalisi

Anni travagliati per Paul Pogba dal momento del suo rientro alla Juventus. Il figliol prodigo, tanto voluto e tanto desideroso di dare nuovamente il suo contribuito alla causa bianconera della ‘Vecchia Signora’ dopo esser stato protagonista al Manchester United, ha dovuto affrontare dapprima un pesantissimo infortunio e qualche vicenda extracalcistica che ne ha segnato indubbiamente la serenità.

Pogba, slitta la data delle controanalisi antidoping
Paul Pogba, centrocampista della Juventus (LaPresse) – calciomercato.it

Proprio questa mattina, infatti, il calciatore si è recato presso il Tribunale di Parigi per delineare il quadro della situazione sul famoso rapimento perpetrato da tre uomini incappucciati di cui fu vittima, con tanto di richiesta di risarcimento per 13 milioni. Ma i suoi pensieri, più di ogni altra cosa, sono affossati sulla freschissima notizia della sua positività al controllo antidoping – per presunta integrazione di testosterone – rilevata dopo la partita dello scorso 20 agosto contro l’Udinese. Di questi pensieri non potrà liberarsene a meno di controanalisi che attestino l’opposto, una possibilità comunque piuttosto remota secondo le casistiche.

Controanalisi rimandate al 5 ottobre, Pogba attende ancora l’esito finale a rischio sanzione

I nuovi esami erano inizialmente fissati per il prossimo 20 settembre, ma stando a recenti informazioni riportate dal portale ‘SportFace’, Pogba sarà costretto ad attendere ancora altro tempo prima dell’esito finale.

Pogba, slitta la data delle controanalisi antidoping
Pogba in attesa di capire cosa ne sarà del suo futuro: controanalisi antidoping rimandate (LaPresse) – calciomercato.it

Il centrocampista verrà infatti sottoposto al secondo esame il prossimo 5 ottobre, a causa dell’indisponibilità del perito nella data precedente pattuita. Qualora vi fossero conferme, la Procura Nazionale Antidoping potrà disporre il fermo del calciatore dall’attività sportiva. Questa verrà poi firmata in ultimo grado dal Tribunale preposto. Il rischio massimo della pena, al momento, è di quattro anni. Ma è probabile che si possa scendere a due anni dimostrando la non intenzionalità dell’accaduto. Tutto è ancora in divenire.

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