Inzaghi alla vigilia di Fiorentina-Inter: “C’è un piccolo dispiacere”

Simone Inzaghi in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Inter e Fiorentina, finale di coppa Italia in programma domani sera

L’Inter punta al piccolo triplete: dopo aver alzato al cielo la Supercoppa contro il Milan, i nerazzurri domani sera sfideranno la Fiorentina nella finale di coppa Italia, in attesa del gran galà Champions del 10 giugno contro il Manchester City.

Conferenza Inzaghi Fiorentina-Inter
Simone Inzaghi (LaPresse) – Calciomercato.it

Alla vigilia della sfida dell’Olimpico, il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato nella consueta conferenza stampa.

FAVORITA – “Domani è una finale, ne ho giocate diverse, delle volte si era favoriti, altre sfavoriti. Domani affrontiamo una squadra che è in grande salute, nelle ultime 24 partite ha perso quattro volte, vincendo quasi sempre. Sappiamo cosa troveremo, ci siamo affrontati tante volte in questi anni. Troveremo una squadra di valore, che si è meritata due finali importantissimi. Sarà una partita attenta. Dovremo essere squadra, bravi a leggere i momenti della partita, si vivrà sull’episodio e dovremo essere bravi per indirizzare la partita”.

SPECIALISTA COPPE – “Speriamo che questa fama sia confermata perché ci aspettavano due finali. In questi anni, ne abbiamo passate tante. Negli ultimi due mesi abbiamo fatto cose importantissime, in campionato siamo stati bravi a recuperare il ritardo ma ci manca ancora un passetto, la finale di Champions è un qualcosa di inaspettato per la maggioranza, noi come squadra una speranza l’avevamo sempre”.

MATTARELLA – “Ha fatto un discorso emozionante, ha parlato a cuore aperto a entrambe le squadre. Siamo uomini di sport e bisogna dare sempre l’esempio perché siamo seguiti anche dai bambini”.

IMPEGNI RAVVICINATI – “Bisogna essere bravi, ragionare partita su partita. Ne mancano quattro ma per noi sono importantissime. In due mesi praticamente abbiamo giocato un girone: siamo stati bravi a gestire le forze, c’è un piccolo dispiacere perché in queste partite finali avrei voluto anche Mkhitaryan e Skriniar, ma in queste partite finali è inevitabile avere qualche defezione”.

MERITO INZAGHI – “Quando si vincono trofei, non dimentichiamo che abbiamo vinto la Supercoppa, lo si fa tutto insieme. Non è Inzaghi, Handanovic, Marotta, Zhang: tutti insieme si vince e tutti insieme si perde. Siamo stati bravi nei momenti di difficoltà a trovare le soluzioni e non il colpevole”.

TIRARE DIETRO LA GAMBA – “Assolutamente no, sappiamo i sacrifici fatti per giocarci questa finale. L’unica cosa che non mancherà è l’impegno folle che i ragazzi hanno sempre messi. Poi bisognerà essere bravi a giocare da squadra e gestire bene le situazioni”.

SKRINIAR – “Non ha ancora lavorato in squadra, sta facendo un lavoro differenziato importante. Giovedì avrà un consulto e penso possa essere disponibile per le ultime due gare”.

CONFERMA AL 100% – “Condivido quanto ha detto Marotta. Avevo un contratto, non mi sono mai sentito un precario. Poi sappiamo che noi allenatori siamo giudicati per i risultati che riusciamo ad ottenere”.

Fiorentina-Inter, la conferenza di Handanovic

Prima di Inzaghi ha parlato in conferenza Handanovic: “Non posso dare un giudizio alla stagione perché non è finita e il giudizio dipenderà anche dalle partite che mancano. Incontrare il presidente Mattarella è stata un’esperienza diversa. Mi ha sorpreso che conosceva chi fossi e quando mi ha stretto la mano, mi ha detto che tre giorni fa ha incontrato il presidente della Slovenia. Conosceva i giocatori di Inter e Fiorentina“.

Handanovic in conferenza
Handanovic (LaPresse) – Calciomercato.it

PERIODO POSITIVO – “Le sconfitte ti riportano alla realtà, poi con le vittorie è aumentata l’autostima. Così sono aumentate fiducia e confidenza e tutto è andato come se fosse normale”.

FUTURO – “Del mio futuro ancora non so niente. All’Inter siamo per alzare trofei, la squadra negli ultimi anni è stata riportata dove merita di essere”.

PAROLE ONANA – “Da quando sono arrivato in Italia ho sempre fatto il professionista. Bisogna adattarsi ai ruoli che ti spettano ed è importante anche ciò che si fa fuori dal campo. La cosa che mi ha soddisfatto di più in carriera, è la crescita avuta ogni anno. Nelle ultime anni la fascia mi ha responsabilizzato”.

RESPONSABILITÀ – “Quando c’è un po’ di nervosismo è positivo perché significa che la gente ci tiene. E’ peggio quando nessuno dice niente”.

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