Farioli, l’esteta che stregò De Zerbi sa vincere anche alla Mou

Francesco Farioli è uno degli allenatori italiani più apprezzati in giro per l’Europa: la Turchia lo ha imparato ad apprezzare tantissimo, ma ora anche il resto del mondo si è accorto di lui

Una bella fetta di vita da gregario, dietro le quinte, in una dimensione scelta a 20 anni, dopo aver fatto il portiere nel Margine Coperta, lo storico avamposto dell’Atalanta in Toscana, il club dilettantistico dal quale arrivarono a Bergamo Rossini, Pagano, Guarente, Marconi, Bianchi, Pazzini e Bonaventura, per buttarne lì una manciata senza starli a dire tutti. Bene, lui, Francesco Farioli, scelse di togliere i guanti tra i pali dei spostarsi di fronte al portiere di turno, ad allenarlo. Lo fece al Margine, poi alla Lucchese (dopo una espeienza di quattro anni da vice alla Fortis Juventus). Poi il primo volo, a conferma che al ragazzo il coraggio di scoprire, sperimentare, misurarsi, non gli è mai mancato. A 26 anni, se c’è da andare a fare il pioniere in Qatar, ad allenare i portieri dell’Under 17 e poi all’Aspire Academy.

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Due anni a costruire un pezzetto di futuro del Paese che sette anni dopo avrebbe ospitato il Mondiale che abbiamo appena visto e poi di nuovo a casa, stavolta il Benevento. E poi Sassuolo, identica missione: allenare i portieri. Non sono piazze casuali le ultime due: Farioli incontra Roberto De Zerbi e nasce un sodalizio professionale forte. Ricordate il gol di Brignoli al Milan il 3 dicembre 2017 in casa della Strega? Era il primo storico punto in Serie A per i campani e lo segnò lui sganciandosi dalla porta. Alla Taibi, alla Rampulla, gli altri due portieri italiani capaci di ascriversi questo record curioso dei portieri goleador su azione. Bene, Brignoli lo allenava proprio Farioli. E d’altra parte è sempre stata la sua idea di portiere: Un giocatore “aggiunto” agli altri di movimento, capace di partecipare all’azione: con lui Andrea Consigli al Sassuolo – dove in realtà De Zerbi utilizzava il suo collaboratore a tutto tondo e non solo da allenatore dei portieri – divenne nelle statistiche uno dei portieri d’Europa con il maggior numero di passaggi filtranti ai compagni.

Francesco Farioli, il tecnico italiano che ha stregato la Turchia. E anche il resto d’Europa si è accorto di lui

D’altra parte uno che si laurea a Coverciano con la tesi “Filosofia del Gioco. L’estetica del calcio e il ruolo del portiere” si capisce che voglia provare a costruirsi una strada in cui diventi anche lui sempre più protagonista, oltre che i calciatori nel ruolo che ha scelto di allenare. E così arriva la Turchia.

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Farioli alla presentazione con l’Alanyaspor © Instagram Francesco Farioli

E Farioli rimette il trolley, il pc, le cuffiette e le sue convinzioni che masticano calcio e vita sul volo per cominciare ma sempre dalla base, perché è da lì che si impara. Fa il vice di Kagdas Atan all’Alanyaspor, dove evidentemente il suo nome non lo dimenticheranno. La panchina a marzo del 2021 gliela offre il Fatih Karagumruk e a 31 anni Farioli diventa il tecnico più giovane di una serie maggiore europea. Siccome il… sensazionalismo comincia a piacergli dopo tante retrovie, batte il Besiktas futuro campione di Turchia: una sorta di avvertimento da lì a due anni per il Trabzonspor, che ora è il campione in carica è che è stato travolto 5-0 lunedì scorso, l’altro ieri. Dalla panchina dell’Alanyaspor, dove è tornato ma per assumere da solo il comando della squadra. Vice di nessuno.

Dicono che per lui, abituato ad un calcio estetico, ribattezzato il filosofo, quella con il Trabzonspor sia stata una vittoria alla Mourinho. Può essere che per una volta abbia scelto di giocare il ruolo che gli spettava, quello del pesce piccolo: gol di rimessa, giocate individuali. Fateglieli voi cinque gol ai campioni Turchia. Farioli ha fatto di necessità virtù, sono segni di passaggi di crescita che segnano la strada di un allenatore. Perché poi conta il “bene della squadra” e a quell’obiettivo puntano tutti i grandi, da Mourinho, a Bielsa, Guardiola, Ancelotti: magari anche con concetti di volta in volta diversi. Sono parole dello stesso Farioli, raggranellate qua e là. Nel frattempo tra due domeniche arriverà lo scontro con il recente passato, quel Karagumruk che intanto ha scelto Andrea Pirlo. E sarà una bella occasione per confrontarsi. Mentre nella scorsa estate ci aveva pensato lo Spezia. E a fine anno qualcuno in Inghilterra ha scritto che i Rangers stanno seguendo il percorso del tecnico italiano dell’Alanyaspor. Perché Farioli l’esteta, il filosofo, ormai la strada l’ha intrapresa e vuole provare a farla tutta. Non solo: il calcio europeo ormai si è accorto di lui. Scuola italiana non mente.

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