Terremoto Juventus: “Più grave di Calciopoli. Rischio retrocessione”

Le dichiarazioni del noto avvocato non sembrano lasciare dubbi. I bianconeri rischiano davvero tanto. Ecco le sue parole

Sono momenti difficili per i tifosi della Juventus. Le indagini della Procura di Torino non fanno dormire sonni tranquilli ai bianconeri.

Juve retrocessa: parla Grassani
Andrea Agnelli ©LaPresse

Non passa giorno in cui non viene pubblicata un’intercettazione dei protagonisti, in cui non arrivano novità: difficile capire quale possa essere il futuro, dentro e fuori dal campo. I dubbi chiaramente sono tanti e il pensiero spesso va a Calciopoli.

L’avvocato Mattia Grassani, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io lo sport, su RadioRai, non ha usato mezzi termini per dire cosa rischia la Juventus: “Questa è l’indagine più pesante e grave che la Juve ha subito nella propria storia, forse anche superiore a quella di Calciopoli – afferma – Perché le fattispecie sia di reato, sia di violazione di norme borsistiche, norme societarie e sportive abbracciano un’arco di comportamenti illeciti, siamo ovviamente alle ipotesi, che non ha precedenti”.

Juventus, rischio pena esemplare: le parole dell’avvocato

Juve retrocessa: parla Grassani
Agnelli, Nedved e Arrivabene ©LaPresse

La Juventus rischia più dell’ammenda o della penalizzazione. La norma – prosegue l’avvocato – prevede che, in caso di ottenimento dell’iscrizione al campionato attraverso alterazione di documenti, di scritture private che posticipano i pagamenti dovuti ai calciatori nella stagione 2021/22, o che addirittura rinunciano fittiziamente, può comportare addirittura l’esclusione dal campionato, la retrocessione all’ultimo posto e la perdita del titolo di campione d’Italia“.

Come Calciopoli – “Un conto è avvicinare un arbitro o un designatore, un conto è ‘drogare’ i conti della società – prosegue Grasani -. Viola la parità competitiva con gli altri club, e altera la regolarità del campionato. Esclusione dalle coppe? E’ un fronte finora poco approfondito, questa situazione anche per l’Uefa è unica. Tutti gli altri procedimenti riguardavano sforamenti dei tetti di spesa, conclusi con lo stop al mercato”.

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