SFS22, Pastorello: “Noi agenti non siamo il male. Copiamo il sistema inglese”

Le parole dell’agente e intermediario Federico Pastorello al ‘Social Football Summit’: “Oggi si parla sempre di calciomercato, non ci sono pause”

Federico Pastorello, noto agente Fifa e fondatore della Sportmanagement, ha parlato al ‘Social Football Summit’.

Calciomercato e non solo: parla Pastorello
Federico Pastorello al ‘Social Football Summit’

“La narrazione del calciomercato è cambiata – ha esordito Pastorello – Negli ultimi 20 anni, tante infatti le trasformazioni e le novità che hanno riguardato un settore e un argomento che appassiona tifosi e gli addetti ai lavori. I messaggi e i social hanno sostituito, poi, le telefonate e le televisioni a pagamento, mentre i procuratori sono diventati sempre più protagonisti delle trattative”.

“A me rispetto al passato manca la tranquillità che a volte è necessaria durante il lavoro e che può compromettere delle trattative – spiega Federico Pastorello, noto agente Fifa, nell’intervento raccolto dall’inviato di Calciomercato.it -. Spesso vengo contatto da persone improvvisate e che non hanno magari una grande professionalità. Per fortuna, faccio questo lavoro da tanto tempo e quindi so distinguere chi fa questo lavoro con attenzione e qualità. In passato, ad esempio, le fake news erano pochissime. Quando escono le notizie cerchiamo di contenerne la diffusione, e su questo mi dà una grande mano il nostro Stefano Marchesi. Oggi si parla sempre di calciomercato, non ci sono pause”.

MILITO – “Il contratto di Milito rimarrà sicuramente nei nostri ricordi. Venne lanciato proprio durante gli ultimi secondi. Successivamente ricevetti anche una squalifica ma parliamo di quei 3-4 mesi in cui il mercato era chiuso”.

Pastorello al Social Football Summit: “Noi agenti facciamo funzionare bene questo sistema

NON SOLO MERCATO – “Io lavoro sotto traccia, ma il nostro lavoro non è solo calciomercato. Vengo da Firenze ed Empoli dove ho discusso dei rinnovi di contratto o di alcuni calciatori che magari giocano poco”.

AGENTI E CALCIATORI – “I procuratori non sono il male. I campionati, le leghe andrebbero gestiti meglio. Io rispedisco al mittente le accuse che vengono fatte. Facciamo funzionare bene questo sistema, l’indotto che viene creato e anche grazie alla figura del calciatore, che è il protagonista finale di questo show. Andrebbe copiato il sistema inglese. Perché il club paga le commissioni che poi vengono caricate anche sullo stipendio del calciatore, che ci paga le tasse sopra”.

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