Sanzioni Uefa, non è finita: italiane ancora a rischio nel 2023

Sanzioni Uefa, ieri la stangata nei confronti di Juventus, Milan, Inter e Roma: ma non è ancora finita, ecco i rischi per il 2023

La giornata di ieri è stata piuttosto significativa, per tracciare quello che sarà il percorso, nel prossimo futuro, di alcune delle big di Serie A. L’osservazione da parte del panel della Uefa ha infatti generato sanzioni pesanti per i nostri club, che hanno comunque la possibilità di rientrare e mettersi a posto in ordine al Fair Play Finanziario.

Sanzioni Uefa, non è finita: italiane ancora a rischio nel 2023
Aleksandr Ceferin © LaPresse

Sanzioni di 35 milioni per la Roma, 26 milioni per l’Inter, 23 milioni per la Juventus e 15 milioni per il Milan. Per tutte, la possibilità di pagare soltanto il 15% del totale della sanzione, in maniera vincolata al raggiungimento di determinati obiettivi nel periodo transattivo, con controlli periodici e l’obbligo di informare la Uefa ogni sei mesi sui progressi. Il periodo transattivo sarà di tre anni per Milan e Juventus, di quattro anni per Inter e Roma. Che però sconteranno l’anno in più per registrare la loro posizione, con restrizioni sulle rose nelle prossime stagioni. Il monitoraggio della Uefa però non si è concluso qui. Ci sono infatti ulteriori rischi, a partire dal 2023, per i club nostrani.

Sanzioni Uefa, Napoli e Lazio nel mirino: cosa rischiano nel 2023

Sanzioni Uefa, non è finita: italiane ancora a rischio nel 2023
Aurelio De Laurentiis © LaPresse

La ‘Gazzetta dello Sport’ fa il punto sulla situazione in particolare di Napoli e Lazio. Azzurri e biancocelesti si trovano nella stessa situazione di altri club come Manchester City, Chelsea, Barcellona, Borussia Dortmund, Siviglia, Betis, Leicester, West Ham, Feyenoord, Lione e altri. Al momento, i requisiti richiesti dalla Uefa sono stati rispettati, ma detti club rimangono sotto osservazione. Infatti, a partire dal 2023, deduzioni e aiuti vari per il Covid, che hanno aiutato in qualche caso i club a rimanere nei paletti del Fair Play Finanziario, verranno meno, e dunque ci saranno ulteriori controlli sui conti societari. La posizione di alcuni club potrebbe cambiare drasticamente. Anche così, si spiega, ad esempio, la prima parte del calciomercato del Napoli, che ha optato per tagli netti dei costi, soprattutto per quanto riguarda il monte ingaggi. La speranza è che possa essere sufficiente.

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