Svolta Var, l’apertura ufficiale della Lega: come cambia il calcio

Sta per concludersi una stagione ancora complicata dal punto di vista arbitrale: l’evento della Lega di ieri può essere stato significativo per una svolta fondamentale nel calcio italiano

Il Var continua a far discutere e anche parecchio. Quando è stato introdotto l’assistente video, la tecnologia a servizio degli arbitri, l’obiettivo era anche e soprattutto quello di eliminare o comunque ridurre al minimo le polemiche. Un traguardo che ad ora sembra ancora lontanissimo e per certi versi ha anche peggiorato la situazione, anche nelle ultime settimane. Dal rigore per il Venezia a quello per la Fiorentina di ieri sera che ha fatto infuriare Mourinho e anche Tiago Pinto, senza dimenticare il gol di Acerbi.

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Casini © LaPresse

Ieri sera c’è stata una serata di gala targata Lega Serie A, che è stata un’occasione significativa per far ritrovare alcune delle personalità più importanti del calcio italiano. Dall’ad De Siervo ai vari Carnevali, Lotito, Marotta, Agnelli e Gravina. E ora potrebbe arrivare una svolta davvero epocale nell’epoca della tecnologia, ovvero l’introduzione del challenge. Nello specifico, la possibilità per una squadra di chiamare l’arbitro all’on field review. Un po’ come accade nel tennis o nel volley, in cui c’è la facoltà di ‘sfidare’ la decisione del direttore di gara.

Serie A, Casini: “Challenge applicato al Var è ragionevole”

“Credo che delle migliorie vadano discusse e una che trovo ragionevole è quella del challenge. Dare la possibilità, anche solo una volta o due, alle squadre di rivedere una determinata azione penso sarebbe un segnale di apertura che non dovrebbe creare troppe complicazioni in merito alla durata delle partite”, le parole del presidente della Lega Lorenzo Casini riportate da ‘Il Corriere dello Sport’. Il numero uno della Lega ha ben chiaro però che la priorità sono gli stadi: “Paradossalmente non è tanto un tema di risorse, che ci sono, il problema è assicurare tempi certi rispetto all’opera. Abbiamo un arco temporale fino al 2032, quando spero che l’Italia abbia l’assegnazione dei campionati europei”. Al vaglio anche la possibilità di un cambio di format della Coppa Italia, più vicina al modello inglese.

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