Contro il Villarreal Adrien Rabiot è stato il peggiore in campo: ecco un diario della sua (dis)avventura con la maglia della Juventus
Ancora una volta l’andata degli ottavi di finale di Champions League della Juventus lasciano una sensazione di incompiutezza e rammarico. Contro il Villarreal i bianconeri dopo essere passati in vantaggio con il primo tiro in porta a 32 secondi dal fischio d’inizio, non sono più riusciti a creare occasioni degne di nota.
Una partita senza coraggio, di avrei potuto ma non faccio, di enormi potenzialità che non vengono espresse, di Rabiot. Essì, il centrocampista francese è la fotografia della Juventus attuale: un giocatore che sembra avere potenzialità da top player, ma che galleggia tra una prestazione anonima e una insufficiente. Contro il ‘Submarino amarillo’ è stato il peggiore in campo, colpevole della mancata copertura su Dani Parejo che ha portato al pareggio degli spagnoli e ha gettato al vento la rete iniziale di Vlahovic. Proprio l’attaccante serbo, che nel pre-gara Allegri aveva indicato come inesperto in ambito europeo e che per questo non poteva essere considerato determinante, un elogio dell’esperienza che si è schiantato contro la realtà. Vlahovic subito incisivo all’esordio assoluto in Champions League, Rabiot disastroso con 54 presenze nella massima competizione europea.
Rabiot e Alex Sandro | Due (dis)avventure in casa Juventus

Entriamo nel merito dell’avventura di Adrien Rabiot a Torino: da quando è arrivato a parametro zero, con un ingaggio extralusso, nel 2019 sono 114 le partite giocate in bianconero. I gol all’attivo sono 6, mentre gli assist sono 5. Bastano questi numeri per comprendere come i 7 milioni netti a stagione non possano essere giustificati, ma oltre ai numeri ci sono le prestazioni. Rabiot non riesce a dare un contributo al gioco della Juventus né in fase offensiva né in fase difensiva (come dimostrato ieri sera) e con Allegri siamo al terzo allenatore che non riesce a farlo svoltare. Rabiot è considerato una promessa di campione da quando era al PSG, ma forse è arrivato il momento di smettere di credere a questa narrazione. Rabiot è un’illusione, non sarà mai un campione.
Il suo tempo alla Juventus sembra essere giunto al termine, ha avuto un enorme credito di fiducia da parte di Sarri prima, Pirlo poi e ora da Allegri, senza mai ripagarla. In estate i bianconeri cercheranno una soluzione in uscita, con Cherubini chiamato ad una nuova impresa: trovare un club disposto ad accollarsi l’enorme ingaggio di Rabiot. Quella del francese è forse la peggiore operazione della gestione Paratici, che pesa come un macigno sulla Juventus attuale. Come raccontato su Calciomercato.it nei mesi scorsi, già dalla scorsa estate diversi club di Premier League hanno sondato il terreno per il francese e l’Inghilterra potrebbe essere la destinazione giusta.
Oltre al francese, tra i più negativi nella partita contro il Villarreal va citato anche Alex Sandro. Un altro che ha 79 presenze in Champions League e, secondo la teoria Allegriana, dovrebbe essere un baluardo all’interno della formazione bianconera a livello europeo. L’ex Porto negli ultimi anni sta vivendo una parabola discendente davvero preoccupante, sia a livello fisico che mentale. Non è un caso che le prestazioni migliori degli ultimi anni siano arrivate col Brasile, in partite connotate dalla bassa intensità.
Quello di Alex Sandro è un altro di quegli stipendi da tagliare al termine della stagione: 6 milioni di euro netti per un giocatore che in questo momento è un fattore negativo per la squadra non sono sostenibili. Rabiot e Alex Sandro, due fallimenti della Juve attuale, la dimostrazione che l’esperienza non è tutto nella vita. Capito, Max?




















